giovedì 27 gennaio 2011

Il PSI Sassuolo sulla questione Moschea


Di Mario Cardone
Ancora permane l’avvitamento, a Sassuolo, sulla questione “centro culturale Islamico“, purtroppo, talvolta, con toni da stadio e vista la serietà del contendere, riteniamo che tutto ciò non fa onore alla riconosciuta e radicata tolleranza dei cittadini sassolesi.Ci sembra che i Musulmani, non hanno chiesto aiuti finanziari all’Amministrazione Comunale, anzi a loro spese hanno acquisito un terreno è stanno predisponendo la documentazione per l’avvio dell’iter amministrativo per la costruzione di un centro culturale con annesso luogo di culto, in un sito compatibile con la programmazione urbanistica, perlomeno a detta dei tecnici di parte.
Ci rendiamo conto che la questione è stata oggetto di valutazioni politiche attraverso una discussione e votazione del Consiglio Comunale, ma secondo noi, a fronte di fatti nuovi, c’è sempre la possibilità di ridiscutere le cose.
Siamo certi, sperando di non urtare nessuno, visto che parliamo di culto, la conoscenza della norma che assegna alla Chiesa Cattolica, contributi pari all’8% degli oneri di urbanizzazione secondaria, per la costruzione di Chiese e che nello stesso capitolo attingono i finanziamenti per la costruzione di scuole materne. Secondo noi ci sarebbe da riequilibrare l’intervento a favore delle scuole visto che le scuole mancano e le Chiese sono sufficienti.
Sulla questione Moschea le forze politiche sono impegnate in battaglie di principio, con il risultato che i cittadini di fede Islamica sono costretti a pregare il loro Dio per strada ed i sassolesi si dividono perdendo, così, di vista i veri problemi che assillano la città.
Riteniamo i cittadini di fede Islamica, come tutti gli altri “uomini“ indipendentemente dal colore della pelle, del credo religioso e del pensiero politico, che osservano le leggi dello Stato italiano, debbono, anche, godere dei diritti basilari della convivenza umana, sanciti dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Ricordiamo ai professionisti della “dimenticanza” che da tempo è stata, da noi, posta la questione di una programmazione, attraverso aggregazione territoriale più vasta….. abbiamo, documentalmente, invitato a discutere di un area metropolitana Modena – Reggio viste le potenzialità socio economiche delle due Province.
Per ritornare alla realtà fattuale, abbiamo anche sollecitato la costituzione di Distretti Industriali, come prevista dalla normativa in vigore, e come hanno fatto i Veneti, con risultati importanti.
In tali contenitori, non sovrastrutture, ci si può misurare, su diversificate materie (credito, fisco, infrastrutture, politiche industriali) compresa la programmazione territoriale.
Non siamo riusciti a confrontarci nemmeno a livello di associazione dei Comuni del Comprensorio Ceramico e proprio in presenza di tali atteggiamenti dilatori avevamo richiesto l’intervento del Sig. Presidente della Provincia…..invano.
Abbiamo avuto notizia di disponibilità all’apertura di un confronto, in una materia socialmente importante, a livelli più ampi, questo ci fa sperare, ma se ci fosse una accusata ricevuta da parte del Presidente della Provincia sarebbe ancora meglio.
(Mario Cardone Partito Socialista – Libero Pensiero )

La crisi del Distretto e l' operato della Giunta


Di PSI Sassuolo
“Sig. Sindaco, come è risaputo i Socialisti di Sassuolo da tempo predicano una sostanziale unione d’intenti, un mettere da parte, momentaneamente, i distinqui politici per affrontare le problematiche sociali derivanti dalla crisi che ha investito buona parte del mondo.
Rimane naturale la discussione aperta sul come nasce, come si propaga, chi ha speculato e chi la sta pagando e il non ripercorrere gli stessi errori di politica finanziaria globale, quale causa scatenante.
Siamo, ovviamente, consapevoli che non sono affrontabili a Sassuolo, i problemi della finanza internazionale, ma il nostro comprensorio ha sempre prodotto un importante quota del PIL nazionale.
Della serata del Consiglio Comunale “all’aperto”, che per impegni congressuali non abbiamo potuto ascoltare in diretta, stiamo leggendo i comunicati, le note stampa e le sintesi degli interventi.
Abbiamo gia avuto modo di scrivere il nostro pensiero preventivamente, circa alcuni mancati inviti, ma ci ha colpito l’assenza di parola delle Istituzioni Bancarie.
Leggiamo, negli interventi, la volontà di tutti a far squadra, si evince da più parti la voglia di “distretto”,”reti”, bisogno di infrastrutture, ricerca e innovazioni.
Siamo in ritardo, ma si è iniziato un percorso, quindi senza critiche guardiamo avanti approfondento le tematiche, questa volta senza perdere tempo, per dare il massimo di risposte positive al mondo del lavoro.
Non ci è sfuggito il suo impegno a sentire tutti, compresi quel 13% di cittadini non rappresentati in Consiglio Comunale, lo abbiamo apprezzato e per quanto ci riguarda, il Partito Socialista Italiano, siamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo (come sempre) quando lei riterrà opportuno convocarci.——-”

Da "Lettera aperta al Sig. Sindaco"
Questo scrivemmo il 4 luglio 2010, fiduciosi e in attesa che Lei tenesse fede all’impegno preso pubblicamente verso quel 13% di non rappresentati.
Oggi passiamo alle comiche di maggioranza Consigliare, mentre i cittadini piangono, avete certificato l’incapacità di essere propositivi, avete riconosciuto la giustezza dell’emendamento “CERVERIZZO” votandolo a favore e la stoltezza di bocciare l’ODG emendato sulla “crisi del distretto” vecchio di un anno ma attualissimo, risalta la vostra latitanza su un problema cosi importante per tutta la comunità.
Mentre l’Europa cavalca la ripresa produttiva e del lavoro, Sassuolo continua a incrementare gli uffici di collocamento. Dove sono le elaborazioni di politiche distrettuali destinate a dare fiato alle nostre piccole imprese, agli artigiani ai commercianti al mondo delle partite iva, cosa direte ai tanti che affolleranno gli uffici dei servizi sociali? Scusate abbiamo dormito un anno? Certo che no!! Eravate impegnati ad organizzare “le notti in bianco” che passeranno tanti cittadini.
(Partito Socialista Italiano sezione di Sassuolo)

lunedì 24 gennaio 2011

Una nuova utopia per la sinistra


Di Giorgio Brero
La sinistra nel suo complesso continua ad arretrare perché i suoi elettori non si sentono più rappresentati , perché non credono più ad una sinistra i cui rappresentanti si rivolgono loro solo per avere la preferenza , perché odiano i “faccioni” dei candidati “berlusconizzati” che investono così i loro lauti stipendi sperando in una riconferma o i loro risparmi sperando in un buon investimento !
Questa politica è lontana dal popolo della sinistra , occorre trovare una nuova utopia perché questo cuore torni a battere per qualcosa di importante , il “politichese” non raggiunge questa parte della popolazione in difficoltà economiche o sociali , occorre parlare loro in italiano , magari in dialetto , ma sentirsi parte del loro disagio , sentirsene parte tutti i giorni , non un mese ogni cinque anni !
Essere di sinistra è un modo di sentire , un modo di vivere , un qualcosa che nasce da dentro , non si può racchiudere in contenitori senza identità precisa o peggio riempito di personaggi in cerca di sistemazione , dobbiamo aprire queste scatole e liberare l'energia dei singoli per mettere insieme quella massa critica che permetterà alla sinistra nel suo complesso di essere ancora maggioritaria nel Paese riappropriandosi della politica PER e lasciando perdere la politica CONTRO .
L’insofferenza del popolo della sinistra a questa “melassa” è palese , il “mugugno da bar” da tempo ormai registrato oggi non è più sufficiente e si è trasformato a poco a poco in astensione o voto di protesta ( Lega ) , serve dunque un colpo di reni , un progetto visibile e condiviso , che non lasci spazi ad interpretazioni fumose almeno sui punti fondamentali , sui diritti civili , sul sociale , sul diritto al lavoro e ad una vita dignitosa .
Quale sarà la scintilla che farà scatenare la reazione a catena del ritorno alla casa comune della sinistra dei delusi è difficile oggi ipotizzarlo in mancanza di tutti i presupposti sin qui enunciati , forse basterebbe tornare a dare una speranza fatta di cose semplici , da toccare , da condividere , da veder crescere di giorno in giorno , con un Partito il cui Leader sia l’interprete di questa nuova utopia e non il contrario !
Ci sono dei valori che sono universali e non scadono come le merendine , non hanno tempo , vivranno finchè ci sarà vita sulla Terra , cominciamo da quei valori e la sinistra avrà già fatto un bel passo avanti !

domenica 23 gennaio 2011

Ribadire l'impegno per una nuova forza della sinistra - Documento della Sinistra Socialista approvato nell'incontro a Sassuolo


Di Pier Luigi Camagni

Le compagne e i compagni della Sinistra Socialista che si sono ritrovati oggi a Sassuolo, in rappresentanza delle realtà territoriali di Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, oltre al compagno Franco Bartolomei e ad altri compagni del Lazio, dopo un ampio dibattito a cui ha partecipato anche il compagno Lanfranco Turci e portato il proprio saluto il segretario della Federazione PSI di Modena, hanno approvato il seguente documento:

Gli accadimenti di questi ultimi mesi, se non degli ultimi giorni, portano la sinistra a porsi con urgenza alcune questioni su come affrontare l’opportunità offerta per il futuro dal risultato di Mirafiori prima, e dalla crisi, personale e politica, poi, che stringe il premier e il governo di centro-desta.
Come socialisti innanzitutto, ma poi come rappresentanti della sinistra del PSI e attivisti delle Leghe socialiste che stanno sorgendo in tutta Italia, sentiamo come ineludibili alcuni punti, per altro già ribaditi nella mozione che avevamo presentato al congresso di Perugia.
i socialisti si devono impegnare nel cantiere della nuova sinistra italiana con DETERMINAZIONE, non può esservi spazio per alcuna idea di autosufficienza suicida. I risultati elettorali del Partito Socialista degli ultimi due anni, chiaramente negativi, rappresentano il fallimento di una presunzione di autosufficienza che conduce a perseguire , a dispetto di vuote proclamazioni identitarie, solo tattiche di sopravvivenza prive di qualsiasi valenza strategica per il socialismo Italiano, destinate inevitabilmente a concludere irreversibilmente la loro parabola nelle liste del PD. Il ricorso al tatticismo rischia di azzerare le nostre residue potenzialità politiche, allontanando il Partito dal perseguire con determinazione qualsiasi progetto finalizzato alla costruzione di una nuova forza in grado di riproporre con ben maggiore consistenza politica le ragioni del socialismo italiano ed europeo, a cui affidare la continuità del nostro patrimonio culturale e politico e su cui costruire la nostra rinascita. Il PD, in particolare, ha ribadito l’incapacità di offrire una credibile proposta politica su cui misurare le difficoltà del governo e l’incapacità di tornare a parlare al proprio blocco sociale di riferimento rappresentato dal mondo del lavoro, fino ad accettare dinamiche socio-economiche le cui conseguenze dirette sono state la flessibilizzazione e la precarizzazione dei rapporti di lavoro. Il logoramento del tentativo del PD di concepire il nuovo ulivo essenzialmente come una preliminare riaggregazione attorno a se del centro sinistra, finalizzata ad un successivo rapporto politico di stretta alleanza con il nuovo centro nascente, sta progressivamente mostrando come la propria debolezza politica non può essere risolta eludendo il nodo centrale della necessità di un recupero complessivo della autonoma identità riformista del centro sinistra, come premessa principale della sua capacità di aggregazione, prima nell’elettorato e, successivamente, nel sistema politico.
occorre riportare al centro della proposta politica socialista lavoro e libertà, perché il voto di Mirafiori ha rappresentato un risultato importante per la sinistra, e su quello si giocherà la possibilità, e le scelte fatte ne saranno discrimine, per costruire la sinistra del futuro. Rappresenta un NO chiaro al tentativo di governare le conseguenze sociali della crisi, e organizzare una possibile riattivazione dei processi di crescita, riducendo le rappresentanze sociali ad esclusivo momento interno ad una gestione meramente attuativa degli equilibri esistenti, economici , finanziari, e sociali, predeterminati da processi decisionali riservati in gran parte a tecnostrutture esterne alle sedi istituzionali deputate alla espressione della sovranità popolare. Sotto questo profilo l'esito del voto rappresenta per la sinistra italiana una occasione eccezionale per avviare finalmente una riflessione critica sulla propria incapacità di proposta e sulla bassissima qualità dei propri livelli di rappresentatività sociale, premessa inevitabile per una sua necessaria rifondazione attraverso la individuazione di un progetto di governo, autenticamente alternativo alle ragioni sociali responsabili della crisi verticale di un sistema di rapporti economici e finanziari che minaccia seriamente lo sviluppo futuro della nostra società, e la tenuta sostanziale della nostra democrazia. Questo nell’interesse dei lavoratori che hanno votato sì, sotto ricatto, pur di difendere il proprio lavoro, così come di coloro che hanno votato no, mettendolo anche a rischio, pur di difendere i propri diritti e un’idea di modello di sviluppo e di relazioni industriali che non si può basare su atti d’imperio, ma deve vedere la compartecipazione e cogestione di capitale e lavoro.
il quadro politico pone con sempre maggiore urgenza la necessità del superamento dell’attuale  schieramento di centro-sinistra, guidato da una forza politica in piena crisi di rappresentanza, come il PD, priva di una definita identità riformatrice, incapace a dispetto delle sue affermazioni di svolgere una autentica funzione nazionale, e soprattutto incapace, per i suoi limiti strutturali e culturali, di progettare un sistema di alleanze politiche e sociali potenzialmente maggioritario in grado di riattivare una autentica democrazia dell’alternanza all’interno della quale misurare democraticamente la volontà di cambiamento e di riforma di tutto lo schieramento progressista. La situazione di crisi politica, istituzionale, economica e sociale che attraversa il paese chiama i socialisti alla assunzione di grandi responsabilità politiche nell’interesse della democrazia italiana, per la tutela del mondo del lavoro e delle classi più deboli della società e per la difesa dei valori costituzionali di libertà e giustizia sociale. Occorre una rinnovata capacità di analisi ed interpretazione della realtà, necessaria ad impostare , fuori da ogni illusione di autosufficienza, una azione politica diretta a collocare i socialisti alla guida di un processo di ricostruzione della sinistra, che porti l’insieme delle forze di progresso a recuperare una visione strutturale dei processi di riforma sociale ed economica necessari a risollevare il paese dal disastro in cui la crisi del modello neo-liberista ha gettato l’intero occidente sviluppato. In tal senso occorre un deciso impegno al sostegno, nelle prossime elezioni amministrative, di quelle coalizioni, quelle liste, quei candidati che, come Pisapia a Milano, meglio rappresentano l’indicazione di un percorso verso una nuova prospettiva per la sinistra.
Il compito dei socialisti diviene quindi la costruzione di una nuova sinistra impegnata a lavorare ad un nuovo modello di sviluppo fondato sulla riappropriazione sociale del giudizio di valore sulla qualità dei processi di crescita economica, attraverso la realizzazione di nuovi strumenti istituzionali di programmazione e di controllo delle variabili economiche orientate a garantire gli interessi generali della comunità civile dei produttori e dei consumatori, in grado di svincolare la vita delle società dal totale assorbimento nelle logiche di mercato raggiunto nell’attuale fase di finanziarizazzione integrale della economia, ed in grado di rappresentare un potenziale alternativo sistema di riferimento per gli stessi paesi emergenti e per il resto del mondo in via di sviluppo.
Diviene quindi ineludibile la costruzione di un rapporto unitario con tutte le forze politiche che si rendessero disponibili a lavorare a questo progetto di rinascita socialista della sinistra italiana.
In questo quadro di prospettiva appare quindi evidente che i socialisti debbano giocare tutte le proprie carte politiche all’interno del nuovo rapporto politico nascente a sinistra, scatenato dalle contraddizioni aperte all’interno del PD dalla capacità di impatto della candidatura di Vendola a candidato premier del centro-sinistra, assumendo il ruolo di garanti della evoluzione di questo processo verso la realizzazione del nostro obiettivo di fondo della costruzione di una grande forza politica inclusa nello schieramento del socialismo europeo.
Per questi motivi riteniamo necessario che i socialisti lavorino per trasformare il rapporto tra il PSI, SEL ed il PD, innanzitutto, oggi limitato alla sola comune partecipazione all’alleanza del nuovo ulivo, in una nuova grande forza politica unitaria, socialista e democratica, in grado di ricostruire l'identità riformista della sinistra italiana, e di guidare politicamente l’alleanza di centro-sinistra.

giovedì 20 gennaio 2011

Assemblea dei Socialisti del Nord Italia


Cari compagni,
la segreteria nazionale del partito ha deciso di convocare
l’Assemblea dei Socialisti del Nord Italia
MILANO sabato 29 gennaio alle ore 9.30
presso il Teatro Franco Parenti in via Pier Lombardo 14
A questo appuntamento parteciperanno le compagne e i compagni dirigenti del PSI delle regioni del Nord Italia.
Questo è un appuntamento importante soprattutto in previsione delle prossime scadenze elettorali amministrative dove saranno chiamate al voto importanti città e numerose province, una prova elettorale significativa sia per misurare l’opinione degli italiani su governo e opposizione, nel Paese e nelle singole realtà locali, che per costruire, partendo dai municipi e dalle province, progetti di alleanza riformista destinati in futuro a competere nella guida dell’Italia.
Questo appuntamento sarà un momento dove verificare una azione coordinata del partito in tutto il nord in preparazione delle elezioni amministrative e dare gambe alla indicazione della segreteria nazionale di partecipare al turno elettorale amministrativo in coalizioni di centro sinistra di cui dovremo favorire la composizione riformista ed il legame con programmi innovativi per il governo di città e territori, sulla base degli orientamenti emersi nella recente Conferenza Programmatica tenutasi a Rimini.
Carissime/i vista la rilevante importanza dell’appuntamento chiedo a tutti uno sforzo per garantire una adeguata presenza di tutto il nostro, diffuso, gruppo dirigente regionale e porgo un invito particolare a tutti i Segretari di Federazioni di attivarsi in tal senso.
La fine dei lavori dell’Assemblea sono previsti per le ore 14:00.

Il Segretario Regionale


Franco Benaglia

'assalto frontale sui lavoratori' Commissione di crescita annuo


Nonostante la crisi che ha travolto la zona euro, e le perdite di posti di lavoro di massa che hanno portato la Commissione europea ha pensato bene di pubblicare un documento che attacca direttamente i diritti dei lavoratori, sussidi di disoccupazione e in termini generali, il già molto indebolito modello sociale in Europa.
Il documento, intitolato The Annual Growth Survey, è stata adottata dalla Commissione in data 11 gennaio sotto forti pressioni da parte del Presidente della Commissione Jose Manuel Barroso e sarà anche presentato alla riunione del Consiglio europeo del 4 febbraio. Pur non essendo un test legislativa, il sondaggio fornisce una chiara indicazione della tabella di marcia che la Commissione intende prendere.
Le richieste della Commissione agli Stati membri:
rafforzare la fiscalità indiretta, mentre indebolendo la struttura progressiva delle imposte;
incentivare più lungo orario di lavoro;
innalzare l'età pensionabile e in seguito i regimi pensionistici privatizzare;
indebolire la legislazione a tutela dell'occupazione;
ridurre i sussidi di disoccupazione diretta;
E per liberalizzare ulteriormente il settore pubblico.
Il presidente del PSE Poul Nyrup Rasmussen, ha dichiarato che: "il documento mostra che il signor Barroso non ha imparato la lezione del 2010, né riconosciuto le debolezze intrinseche del modello neo-liberista che ha causato la crisi economica. Invece si delinea la sua convinzione delirante che la strada della ripresa economica si basa su misure più severe per coloro che già soffrono di più per gli effetti della recessione ".
Parlando al Parlamento europeo il 19 gennaio, deputato socialista Stephen Hughes (UK) ha affermato che: "La prima indagine di crescita annuale è un assalto frontale contro tempo stabilito e sia socialmente ed economicamente i lavoratori essenziale 'dei diritti, e contro il concetto stesso della contrattazione collettiva ". Ha continuato a dire che il testo, se convalidate dal Consiglio europeo, "è la peggiore mi viene in mente nel contesto attuale. Non sarà solo rivelare la sua fallacia economico, ma sarà profondamente danneggiare il progetto europeo ".
La Confederazione europea dei sindacati (CES) ha fermamente condannato il testo. In una lettera molto pungente al presidente della Commissione Jose Manuel Barroso, il segretario generale della CES, John Monks, detto il testo, "un attacco" Europa sociale "ed è in netto contrasto con la visione rilassata, senza interferire sul rapido aumento dei livelli di paga superiore, compresi i premi banca ".
Il PSE è impegnata a mettere in evidenza i pericoli del testo tra le sue reti europee e nazionali. Al Consiglio di PES in dicembre, è stata adottata una soluzione alternativa più socialmente equilibrata, sotto la bandiera della "europea per l'occupazione e del progresso sociale del Patto".
Articolo originale http://www.pes.org/en/news/ec-annual-growth-survey-a-frontal-assault-on-workers

sabato 15 gennaio 2011

Radicali e PSI: "Occupazione di Suolo negata, da SGP motivazioni insufficienti"

Radicali e PSI: "Occupazione di Suolo negata, da SGP motivazioni insufficienti"

Vicenda Granitifiandre, il Segretario Provinciale PSI Modena, Orlando, risponde al Dr.Bertoni (Direzione Provinciale del Lavoro di Reggio) | Sassuolo 2000

Vicenda Granitifiandre, il Segretario Provinciale PSI Modena, Orlando, risponde al Dr.Bertoni (Direzione Provinciale del Lavoro di Reggio) | Sassuolo 2000

Coppie di fatto, PSI: la corte costituzionale dà ragione ai socialisti emiliano-romagnoli


La Corte costituzionale ha rigettato il ricorso del governo contro l’articolo 48 della finanziaria regionale (Dico Emilia-Romagna), presentato a febbraio 2010. Lo fa sapere la Regione Emilia-Romagna in una nota in cui precisa che “la Corte costituzionale, rigettando il ricorso del governo contro l’articolo 48 della finanziaria regionale del 2009, ha avallato la correttezza della norma regionale che garantisce l’accesso ai servizi pubblici a tutte le persone senza disparità di trattamento nè discriminazioni”. Secondo la Consulta, come spiega il comunicato della giunta Errani, “la Regione non ha invaso alcuna competenza esclusiva dello Stato, nè tentato di definire una nuova disciplina delle forme di convivenza diverse dal matrimonio, ma solo richiamato principi di uguaglianza e di non discriminazione peraltro già previsti dalla Costituzione e dai trattati europei”.Una norma che aveva suscitato dure critiche nel centro destra e l’indignazione del Cardinale Caffarra, ma soprattutto un ricorso da parte del Governo, che accusava la Regione di aver invaso una delle competenze esclusive dello Stato, legiferando sul concetto di famiglia.Un percorso cominciato ben cinque anni fa, quando il consigliere Paolo Zanca (Partito Socialista Italiano) presentò un disegno di legge per equiparare i diritti di coloro che vivono sotto lo stesso tetto in quanto “famiglia anagrafica”, ovvero insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti od aventi dimora abituale nello stesso Comune.

(Partito Socialista italiano, Sezione di Sassuolo)