martedì 29 giugno 2010

PERCHE' IL NOSTRO CONGRESSO PUO' ESSERE IMPORTANTE


(Marco Andreini) Alcuni mesi fa, mi sono permesso di scrivere sull'Avanti che il nostro congresso doveva essere un momento importante di confronto e dibattito interno.
Venivamo da elezioni regionali che avevano certamente eletto e nominato consiglieri socialisti in alcune regioni ma, come noto, all'interno di più liste e variegate posizioni politiche, ed a nostro avviso era importante se non decisivo discutere e decidere in un congresso vero la strategia del partito
La sinistra socialista , che fin dal CN di Luglio 2009 , aveva assunto una posizione distinta dalla segreteria, riteneva quindi che il partito stesse organizzando un congresso scontato che di fatto si poneva come unico obiettivo la blindatura assoluta della segreteria e il superamento in chiave cosidetta unitaria degli equilibri registrati nel precedente congresso di Montecatini. Tale considerazione avrebbe quindi trasformato il momento congressuale in una semplice scadenza burocratica prevista dallo statuto.
La determinazione con cui , la sinistra socialista , ha voluto comunque raccogliere le firme per presentare una posizione politica differenziata dalla segreteria, ha messo anche in moto tutta una serie di discussioni, di contributi congressuali, vedi Biscardini, Bobo Craxi Benzoni, Del Bue, Di Lello, Sollazzo e il documento integrativo dei giovani , che possono invece far diventare il congresso di Perugia un momento importante di confronto e di dibattito nel partito.
La nostra determinazione , la nostra capacità anche organizzativa, la nostra serietà e correttezza nel cercare di portare il partito verso sinistra,nel riprendere alcune tesi care alla sinistra lombardiana, ha portato anche la segreteria ed in primis, il segretario nazionale, a riconoscere che esiste nel partito una posizione politica, distinta e di sinistra sia pure di minoranza, che di fatto è andata e va a modificare gli equilibri esistenti e che anche sulla linea politica ,vedi il passaggio sulla riapertura del dialogo con SEl, ha portato il partito anche a modificare il documento delle tesi.
Abbiamo raccolto 41 firme di componenti del consiglio nazionale , e se il partito avesse mantenuto la raccolta firme degli iscritti come a Montecatini, probabilmente saremmo stati anche in grado di superare l'inopportuno e sbagliato sbarramento volutamente alto, che il partito anche in questo caso aveva previsto.
Sono estremamente convinto che molti nel partito pensavano che, noi non avendo raggiunto la vetta del quorum non saremmo rimasti dentro il PSI , sono altresì convinto che molti compagni, viste le nostre posizioni, erano certi che ci saremmo accasati con SEL, e per altro lo stanno continuando a dire in giro.
Spiace deludere questi compagni ma Bartolomei,il sottoscritto e tutti gli altri compagni della sinistra, pur rimanendo convinti che il partito non possa perseguire una politica dell'autosufficienza , in un regime bipolare, e pur avendo noi inteso promuovere la costruzione della lega dei socialisti al fine di creare un luogo di incontro e di dibattito, anche organizzativo, capace di riunire anche compagni esterni al partito, non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il PSI.
Riteniamo invece più che mai che sia necessario e doveroso, che la sinistra socialista a tutti i livelli sia rappresentata nel partito, al fine di consentire a tanti compagni di poter portare un fattivo contributo, e perchè no anche alla gestione del partito, e nonostante in molte regioni nella definizione delle commissioni regionali, si sia volutamente impedita la partecipazione di alcuni compagni anche presenti nelle strutture provinciali e regionali del partito (membri del consiglio nazionale), deve essere chiaro fin da oggi che la sinistra socialista sarà presente e attiva in tutti i congressi provinciali e regionali, dal Trentino fino all'ultimo paese della Sicilia e sarà in prima fila per vigilare sia sulla correttezza dello svolgimento congressuale e sia sul rispetto dei regolamenti che prevedono comunque, la presentazione e discussione del nostro documento integrativo in tutte le assise congressuali sezionali , provinciali e regionali.

Il Partito Socialista di Sassuolo in merito al Consiglio Comunale “straordinario” del 30 giugno


L’ultimo atto dell’ l’attuale Giunta si salda, perfettamente, con la precedente, nel campo del “confronto“ con la città…..infatti anche la precedente Giunta non ha mai voluto accettare il confronto “con tutti“, nonostante che i segni della crisi economica erano evidenti da qualche anno.
Da tempo era stata posta, anche da parte, di parte, dell’attuale maggioranza quando era minoranza, la opportunità di un confronto istituzionale “aperto” con tutta la città, anzi, vista la caratteristica economica e produttiva del Distretto, il confronto lo si voleva allargare a tutto il territorio.
Non sappiamo, sempre con il dovuto rispetto istituzionale, come classificare la scelta della Giunta di scambiare la richiesta di un Consiglio Comunale “aperto“ (significa diritto di parola a tutti i cittadini ) con un Consiglio Comunale “ all’aperto“, cioè in Piazza.
Dal punto di vista propositivo, per aggredire la crisi, ci sono proposte concrete provenienti da diverse forze politiche e sociali, in parte riprese, talvolta, da “correnti di pensiero“ e da “movimenti politici“ all’interno della maggioranza.
E’ evidente, forse non a tutti, che viviamo in un contesto distrettuale – produttivo di forti esportatori e ci sembra chiaro che i “dazi“ ci farebbero male, forse si vuole confondere il made in Italy con altre cose. Abbiamo bisogno di far crescere la domanda interna, penalizzata dalla caduta dell’occupazione e le prospettive, come dice Confindustria non sono confortanti, dei redditi da lavoro dipendente ed autonomo, da una manovra economica presentata dal Governo, a nostro avviso recessiva, mentre crescono i profitti provenienti da investimenti finanziari.
Non abbiamo dubbi,vista la “caratura” degli interlocutori “invitati“ al confronto, sul piano delle idee per uscire dalla crisi del Distretto, compreso, la costituzione del Distretto Industriale e delle “reti di imprese“, augurandoci che non ci si lasci ingabbiare in liste di bisogni, esclusivamente categoriali, dimenticando che il costo morale e sociale, ad oggi, è stato caricato su dipendenti, artigiani e terziario.
Non vediamo tra gli invitati l’associazione delle Piccole e Medie Imprese, l’Assessore alle attività Produttive della Regione e stranamente gli “Istituti di Credito“ e perché no, anche rappresentanti del “Clero Locale“ e del volontariato, che bene o male sono parte attiva, ovviamente non dal punto di vista commerciale e produttivo, vivono tutti i giorni a contatto con la sofferenza prodotta dalla crisi. Non hanno possibilità di esprimersi, neanche, i rappresentanti di quel 13% di cittadini che hanno votato altre liste, e di chi si è astenuto dal voto, alle elezioni amministrative locali, una buona fetta di cittadini, che non hanno rappresentanti istituzionali. Non sappiamo come è stata e da chi, compilata la lista degli invitati, non ci interessa, al momento……ci interessano le proposte e su quelle daremo il giudizio di merito. Forse qualcuno si è dimenticato che oltre a proposte nel merito, avevamo invitato la città ad esprimersi con sentimenti costruttivi,compreso,un periodo di “solidarietà politica-amministrativa” locale.

(Partito Socialista Italiano Sassuolo)

giovedì 24 giugno 2010

Sassuolo, PAL: Cardone su incontro di inizio discussione


Ieri sera a Sassuolo si tenuta una iniziativa “start up“ sul PAL che dovrà disegnare la struttura sanitaria del triennio 20011/2013. Abbiamo contato 25 persone delle quali il 70% era rappresentata da addetti ai lavori (funzionari, dirigenti dell’apparato sanitario) e gente quasi niente. Questa cosa ci preoccupa enormemente. Abbiamo preso atto degli “straordinari“ risultati del PAL precedente e meno male che qualcuno, onestamente, ha detto che, ci sono delle “criticità“ nella medicina specialistica ambulatoriale (tempi di attesa), doppioni, sanità ospedaliera MODENA-CENTRICA, carenza di Pediatri di base e di Medici di Base, medicina territoriale cenerentola del sistema. I ben pagati dirigenti ci hanno fornito statistiche autoreferenziali, si sono ben guardati da farci sapere il “costo“, mentre non si sono resi conto che il cittadino utente ha una percezione diversa del sistema sanitario ed il guaio è che gli uomini eletti dai cittadini si ostinano a difendere questo sistema con annesso apparato reclutato e tesserato a questa o a quella corrente di “pensiero” del Partito Dominante“.
Hanno modificato, in questo periodo di validità del PAL persino il linguaggio. Mentre Sassuolo, aggiunge ai cartelli stradali “SASOL“ ieri abbiamo sentito che abbiamo il “TRIAGE“ al Pronto Soccorso, una volta si chiamava “accettazione medica”, che a Sassuolo abbiamo delle “eccellenze“ magnificate, anche, dal Presidente del Nuovo Ospedale di Sassuolo spa, tipo Proctologia (in Rocca direbbero cul), Angiologia, Otorino che fa le plastiche (?) ed altre amenità, ma non ha detto come risolviamo il problema dell’operaio che si rompe una gamba in fabbrica, al traumatizzato stradale con braccio rotto, alla mamma di un cittadino del “Borgo“ che si rompe un femore e deve andare fuori territorio. In compenso abbiamo, una “ottima “divisione di Ortopedia Artoscopica (oggi si dice Eccellenza) dove affluiscono “clienti” danarosi da tutta Italia a farsi il ginocchio usurato in palestra.
Due gli interventi politici importanti e che lasciano ben sperare (Sindaco e Consigliere Comunale del PD Lombardi) in difesa della sanità del territorio e l’impegno a coinvolgere, realmente, tutta la città , superando, anche, le logiche politiche dei “gruppi“ . Non ci hanno convinto le argomentazioni del Presidente della Provincia, compreso le accondiscendenti motivazioni della chiusura di Ortopedia 1 ed al quale è stato contestato, anche, il tentativo, quando era Vice Presidente della Giunta Regionale, fallito, grazie alla determinazione del Consiglio Comunale di Sassuolo, di cancellare il dipartimento Materno Infantile e la Cardiologia a Sassuolo, mentre ci hanno convinto di più le argomentazioni portate dall’Assessore del Comune di Modena. Crediamo che sia utile inserire un altro elemento, venuto fuori, in occasione dell’adozione della delibera del Consiglio Comunale riguardante “servizi socio sanitari da assoggettare ad accreditamento …….” , per semplificare e far capire ai sassolesi, stiamo parlando della delibera riguardante l’utilizzo dei “ricoveri per anziani“ del distretto.
Per poter funzionare, quindi per prendere i soldi del fondo regionale , i “ricoveri“ hanno bisogno di essere autorizzati ed accreditati e nell’attuale fase questi “ricoveri“ hanno bisogno di un “accreditamento transitorio o provvisorio“.
Gli Ammiragli preposti, dopo la battaglia navale, a tavolino, hanno sentenziato che, in base alla popolazione anziana del distretto, ci sarebbe bisogno di 325 posti letto residenziali e che in base alla programmazione 2010 nel distretto, sono, 354 i posti residenziali convenzionati ….! scusate signori Ammiragli ma chi ha gestito le convenzioni fino ad ieri ?
Attualmente, sono in lista di attesa 271 persone, senza contare, aggiungiamo noi, le tante persone che vivono in casa accudite da “badanti” o in altre situazioni più o meno di disagio.
Per l’esatta dimensione del problema……gli Ammiragli dovrebbero, ad esempio, sentire, anche, il volontariato.
Cosa diciamo dei “centri diurni“ attualmente convenzionati con 48 posti letto contro i 56 previsti dagli Ammiragli ?
In conclusione sul territorio sono “autorizzati“ al funzionamento 436 posti letto residenziali e 60 semiresidenziali.
Formigine, ad esempio, con la “Castiglioni“ e “Residenza Formigine srl“ ha una capacità di ben 146 posti letto residenziali e 20 semiresidenziali il 36 % del residenziali ed il 33 % dei semiresidenziali , degli “autorizzati” del distretto).
A proposito del rapporto pubblico-privato, importante quando apporta sinergie nell’efficienza e nell’ efficacia, ancora oggi, non siamo ancora riusciti a capire come mai dirigenti che fino ad al giorno prima erano in organico alla ASL, il giorno dopo, dimessosi, li ritroviamo alla Direzione di strutture private, convenzionate !
Mettiamo il caso che tale Dirigente, alla ASL, trattava proprio il settore delle convenzioni con strutture residenziali, pensate che tale cosa sia “ normale“ ?
Un altro dubbio, a proposito di chiarezza di rapporti, ma è normale, questa cosa è nel corpo della delibera,a proposito di Casa Serena quando si dice: “…….si stabilisce la possibilità per il soggetto che risulterà aggiudicatario dell’appalto, di accedere all’accreditamento transitorio e successivamente definitivo……..prevedendo che la selezione del soggetto costruttore e gestore della nuova struttura, costituisca anche selezione del nuovo soggetto da accreditare provvisoriamente poi definitivamente…….! Incredibile come si possa mettere il carro davanti ai buoi !
Ma sapete che la “magnifica“ Residenza Formigine srl, attualmente convenzionata per 65 (la metà del surplus dei posti letto residenziali convenzionati,vista che è l’ultima arrivata) posti letto………con la previsione di accreditamento definitivo per la durata di 30 anni ! ….bel vitalizio !
Il problema di fondo, che dovrebbe interessare i sassolesi, è un altro: “Casa Serena “, deve essere una struttura dignitosa, nella quale i sassolesi possono accedere senza burocrazia, autosufficiente e senza problemi di spostamento delle famiglie. Quindi qualità e quantità atteso che il costo per le famiglie è pari ad un Hotel a 5 stille.
Nel passato, noi Socialisti, abbiamo posto, tutto documentato, nelle competenti istituzioni, la opportunità di trasferire la struttura in centro (vecchio ospedale quando si cominciò a progettare il nuovo) o in alternativa in continuità con il Nuovo Ospedale di Rometta.
Sta emergendo, di nuovo, la volontà di trasferire Casa Serena”……la questione ci trova attenti a valutare il progetto nella sua interezza, compreso l’utilizzo, nell’uno o nell’altro caso dei terreni di “risulta“.
Sempre a proposito non abbiamo ancora sentito quando si pensa di utilizzare la struttura della ex Casa di Cura Villa Fiorita e finire di pagare, a carico dei sassolesi, la sede ASL di via Alessandrini, che a quanto si dice costa 500.000 euro all’anno!

(Mario Cardone Direzione Provinciale Partito Socialista Italiano)

Sassuolo, Mannino sul dopo referendum di Pomigliano


Abbiamo oggi i dati sul referendum svolto alla FIAT di Pomigliano…il 36% ha votato No all’accordo. Per la chiave di lettura impostata nella trattativa si evince che questi NO corrispondono ai “LAVATIVI” presenti tra le file dei dipendenti.
Il mio pensiero è diverso; Quel 36% ha caricato su di se una responsabilità, morale e civile che va ben oltre la rappresentatività numerica delle organizzazioni sindacali e supera la soglia su cui si è attestata quella parte politica che si “propone” a guidare il paese.
L’imbarazzo e il silenzio delle forze politiche è stato e continua ad essere sconcertante.
Lasciamo il sole Campano per arrivare nella nebbiosa pianura che ci compete.
Chi pensa che “l’accordo FIAT” non produrrà ripercussioni nel resto d’Italia e in modo particolare nel comprensorio della ceramica, dove tra l’altro è in corso il rinnovo del CCNL?
Da dire già martoriato dalla CIG, Mobilità e quantaltro.
Cari Amici Radicali, pensare che questi siano i metodi per arginare (non mi sogno di scrivere risolvere) l’impoverimento, salariale occupazionale e culturale del nostro territorio, mi obbliga a prenderne le dovute distanze.
Non abbiamo una società che dialoga nell’interesse comune, paradossalmente si sta riproponendo l’odioso scontro di classe con la variazione che, lo stesso, avviene all’interno della classe povera.
Giusto il vostro pensiero; Una maggioranza Politica ha l’obbligo di governare e dare risposte.
Da tempi non sospetti, i Socialisti, abbiamo lanciato l’allarme, con lungimiranza perchè questa crisi anomala, ma grave e prevedibile e in parte “utile” per ridisegnare il sistema politico e finanziario del paese, ovviamente inascoltati da amici nemici e compagni politici.
Non ci siamo posti il problema di competenza numerica, ma d’interesse generale e non abbiamo di che vergognarci, anzi siamo mortificati a dover affermare: Noi l’avevamo detto!
Non ci piace questo metodo artigianale, molto tardivo, del Consiglio Comunale di Sassuolo ad inviti, alla ricerca di idee e scuse su come affrontare la crisi.
Partiamo già penalizzati dalla perdita di credibilità di Sassuolo come Comune capofila in grado di riunire il “DISTRETTO PRODUTTIVO” in tutte le sue diramazioni Associative.

(Franco Mannino, Coordinatore Partito Socialista Sassuolo)

8 x mille. Una riflessione.


In queste ultime ore stiamo assistendo a notizie contrastanti provenienti da “oltre Tevere“ e da una Procura della Repubblica e sinceramente ci sta creando qualche, legittima, perplessità, tenuto conto del rispetto che portiamo ad una Istituzione quale la Chiesa Cattolica e tenuto anche conto degli accorati richiami del Pontefice,ai preti carrieristi e maneggioni.
Aspettiamo con fiducia le giustificazioni del Cardinale che fino a qualche anno fa “Papa Rosso” gestiva l’enorme patrimonio di “Propaganda Fide“ ed i rapporti con i gerarchi, di nuova generazione, e nel caso di specie non possiamo che dare ragione al Presidente del Consiglio, circondato da famelici “mariuoli“.
Siamo veramente presi ed emozionati dalla ottima pubblicità della CEI, sulle televisioni nazionali e locali, ad invito degli Italiani alla devoluzione dell’ 8 per mille alla Chiesa Cattolica per interventi a favore dei poveri Italiani e cittadini del mondo.
Dai documenti della CEI rileviamo che nell’anno 2009 sono stati liquidati alla Chiesa Cattolica 967.538.542,68 di euro, provenienti dalle scelte dell’ 8 per mille e destinati dalla CEI a:
- 381.300.000 all’Istituto Centrale per il sostentamento del Clero;
- 381.238.542.68 per le esigenze di culto e pastorale ( di cui 170.000.000 tutela e restauro beni culturali ecclesiastici)
- 205.000.000 per interventi caritativi
A parte la misera destinazione ai poveri, circa il 20 %, mentre circa l’80% viene destinato al sostentamento del clero.
Sorvoliamo sulla ripartizione “truffaldina“ delle scelte dell’ 8% per mille, non diamo la responsabilità alla Chiesa Cattolica, ma ad una strana metodologia di riparto. E’ provato che gli Italiani sottoscrivono circa il 35% delle preferenze alla Chiesa Cattolica, ma stranamente viene liquidato alla stessa circa l’ 80 % del totale.
Abbiamo letto il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 21 novembre 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 31 del 8 febbraio 2010 dove sono stati “divisi“ circa 44 milioni di euro provenienti dalle scelte degli Italiani a favore dello “Stato“.
La destinazione dell’ 8 per mille allo Stato, per legge, va ripartito per finalità umanitarie, per scopi di assistenza ed aiuti al volontariato.
Ebbene dei circa 10 milioni di euro assegnati al capitolo “beni culturali“, la maggior parte è stato destinato alla Chiesa Cattolica per il mantenimento e la ristrutturazione di beni ecclesiastici, quando questi potevano essere finanziati con i soldi già assegnati con il finanziamento ordinario per l’edilizia di culto e restauro.
Altra constatazione dei 14 milioni di euro assegnati all’Abruzzo la maggior parte è andato alla Chiesa Cattolica.
Interessante il parere del Presidente della Commissione Bilancio del Senato (Giorgetti) che ha rilevato che le richieste per l’intervento su tali beni ecclesiastici erano state presentate pre-terremoto e che bisogna intervenire per fare chiarezza sul sistema di destinazione.
Interessante, in negativo, la destinazione per la “fame nel mondo“ circa il 2% e per “l’assistenza ai rifugiati“ circa il 5 %.
Sezione di Sassuolo (MO)
Partito Socialista Italiano

mercoledì 9 giugno 2010

Il PSI in merito alla manovra economica e alle decisioni prese dal Governo


Premesso che – a differenza di quanti gridano esclusivamente il loro dissenso – la manovra economica imposta agli Stati Membri dalla Comunità Europea per riportare il deficit al di sotto dei parametri di Maastricht è purtroppo da condividere nel “titolo”, molto invece c’è invece da discutere nel “merito” delle decisioni prese dal Governo Italiano e dal suo Ministro Tremonti: l’impianto è chiaramente contraddittorio e molto ci sarà da lavorare – e ci auguriamo che questo accada in sede di discussione parlamentare – per rendere la manovra più equa e più solidale.
Intanto, a proposito di come questo Governo affronta la crisi economica e di quanto sia diabolica la capacità del Presidente Berlusconi di nascondere la verità – è interessante fare i conti su quanto la collettività ha pagato in questi ultimi due anni. Il conto è presto fatto: con le due manovre precedenti (Finanziaria 2010 di 9 miliardi di euro e Decreto “Milleproroghe” di altri 9 miliardi di euro) arriviamo a 18 miliardi. Con l’ulteriore manovra proposta in questi giorni di 24,9 miliardi di euro siamo a 42,9 miliardi di euro. E meno male che “tutto andava bene, madama la marchesa” !
Sul piano poi meramente politico la manovra è diretta contro gli Enti Locali ( Regioni, Province e Comuni) in barba al tanto decantato federalismo fiscale di cui il Centrodestra e la Lega si sciacquano la bocca: circa il 50 % della manovra riguarda le realtà di governo locale.
I tagli di risorse agli EE.LL., lo sanno tutti, amministratori di destra e di sinistra, incideranno sulla quantità e qualità dei servizi alla collettività e quindi per mantenerli o comunque garantire un minimo di continuità si dovrà aumentare la pressione fiscale locale….e quindi le mani nelle “tasche degli italiani” le dovranno mettere gli amministratori locali … su mandato e per conto di Tremonti e Berlusconi.
La manovra sul blocco degli stipendi e salari dei lavoratori dello Stato è il classico “ bancomat “ per fare “cassa” ma ha chiaramente una valenza “recessiva” quando invece avremmo bisogno di rilanciare i consumi per dare ossigeno alla nostra economia e alle attività produttive.
Alcuni aspetti positivi sono rilevabili nella parte “fiscale” laddove si prevede di coinvolgere i Comuni nella fase di accertamento dell’evasione fiscale (oggi di esclusiva competenza dell’Agenzia delle Entrate) attraverso la riproposizione dei Consigli Tributari, già previsti con la riforma del 1973.
Sempre nella parte fiscale va assolutamente rigettato il “surrettizio” intervento nel settore della “riscossione“, la vera parte dolente del sistema tributario attraverso la “strana“ gestione di “Equitalia S.p.A” che tanti “lutti“ sta dando agli italiani.
Interessanti invece gli attesi benefici fiscali riservati alle “reti di imprese“, emanazione riveduta dei “Distretti Industriali” quali libere associazione di imprese, mai decollati.
Tante volte come socialisti, soprattutto nel territorio sassuolese e del distretto ceramico, siamo tornati sulla questione, purtroppo senza risultato. Poi stranamente, qualcuno si lamenta che le Banche non rispondono…. Provate a pensare a quale forza contrattuale viene data ai Distretti Industriali, oggi reti di imprese, nel rapporto con gli Istituti di Credito.
Altri importanti passaggi sono rinvenibili nella parte fiscale, dove è stata ripristinata la “tracciabilità” dei pagamenti, la revisione tecnica degli accertamenti sintetici quale metodologia di un fisco moderno, in alternativa agli studi di settore che – data la situazione economica – non hanno più senso, la chiarezza nella documentazione dei “prezzi di trasferimento“ come da direttive dell’OCSE (rapporti economici con paesi a fiscalità privilegiata) ed infine, il contrasto alle frodi in materia di operazioni intracomunitarie.
A nostro avviso la manovra andava accompagnata dalla delega alla riforma fiscale ed alla riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, oggi ente in preda ad una confusione dovuta alla recente riorganizzazione a struttura provinciale, con lo strano silenzio degli addetti ai lavori.
Per finire una proposta un po’ provocatoria e sicuramente controcorrente ma che, siamo certi, ha comunque un senso in questa situazione così ingarbugliata e “paludosa” dove le posizioni ideologiche e demagogiche la fanno troppo spesso da padrone: preso atto che questo governo ha voluto pervicacemente fare cassa con lo scudo fiscale; preso atto altresì che, anche se oggi lo negano, la tentazione di un nuovo condono edilizio accanto alla regolarizzazione delle cosiddette case “fantasma” mai accatastate è forte; è così scandaloso pensare ad un condono fiscale tombale che sani tutti i contenziosi frutto della farraginosità di un sistema che drena reddito ai lavoratori dipendenti e ai piccoli imprenditori attraverso gli studi di settore, accompagnandolo magari con un condono dei contributi previdenziali e con la pulizia delle cartelle “pazze“ e “semipazze”.
Ovviamente il gettito di tutte queste iniziative che avrebbero il pregio di sanare una situazione assolutamente ingovernabile dovrebbe andare a compensare i drammatici tagli decisi da questo Governo agli Enti Locali e a ristorare i sacrifici richiesti ai dipendenti statali.

(La Segreteria Provinciale e Commissione Economica Partito Socialista di Modena)

NENCINI A BERLUSCONI. IL DIFETTO STA NEL MANICO NON NELLA COSTITUZIONE


“Berlusconi si informi meglio. L’Italia, con la Costituzione e le istituzioni parlamentari che ha, in un cinquantennio non solo è progredita mediamente al livello degli altri Paesi europei, ma ha saputo fare delle grandi riforme”.
E’ quanto afferma Riccardo Nencini, segretario del Psi.
“Solo Berlusconi, - continua - pur godendo di una schiacciante maggioranza parlamentare, ignota a tutti gli altri presidenti del consiglio venuti prima di lui, ha dato prova di una tale incapacità di governo. Il difetto è nel manico e se nessuno reagisce più alle enormità che dice quando straparla di poteri e di magistratura, è solo perché ormai ci siamo assuefatti alle sue sciocchezze – conclude Nencini - come a quelle che diceva qualche nostro vecchio zio, un po’ in là con gli anni e non più lucido come un tempo”.

martedì 8 giugno 2010

CONTRIBUTO PER IL DIBATTITO CONGRESSUALE di Bobo Craxi, Roberto Biscardini & altri


Un impegno per restituire all’Italia un partito socialista più forte.
Contributo al dibattito congressuale

Dobbiamo nutrire una grande ambizione politica per restituire al Partito Socialista Italiano il posto che merita nella democrazia del nostro paese.
Questo è l’obiettivo principale del prossimo Congresso del PSI. Un rilancio dell’iniziativa politica del partito sia sul piano organizzativo che sul piano dell’elaborazione politica. Passati nel giro di soli tre anni da una posizione parlamentare italiana ed europea ad una extraparlamentare, oggi abbiamo il compito di indicare i modi e i contenuti per riorganizzare con coraggio e con passione il rilancio del nostro impegno politico assieme all’obbligo morale di restituire alla democrazia italiana la sua più antica tradizione, riqualificandone il ruolo e la funzione, sapendola sviluppare coerentemente con il quadro politico interno ed internazionale. Per riaffermare l’attualità del socialismo e l’esigenza di una forza socialista nel nostro paese dobbiamo essere convinti che il PSI abbia ancora uno spazio politico da occupare e che una larga parte di cittadini nel PSI possano riconoscersi.
Noi riteniamo che sia possibile rilanciare la nostra iniziativa per diverse e motivate ragioni.
- Perché il sistema politico non è assolutamente assestato sull'attuale modello bipolare.
Il sistema politico bloccato, insediato dopo le modifiche delle leggi elettorali nei primi anni ’90, manifesta i segni evidenti della crisi e della sua involuzione, i due principali partiti coalizione PD e PDL rischiano la frantumazione.
Gli anni della Seconda repubblica che ebbe inizio dal 1994, (anno in cui si segnò troppo frettolosamente la fine del vecchio PSI) sono stati anni di regresso culturale, politico, sociale e morale. E l’assenza di una forza socialista in grado di combattere le battaglie di democrazia, di laicità e di difesa del mondo del lavoro ha concorso in modo rilevante all’affermarsi di un sistema maggioritario senza regole, alla generale erosione della libertà individuale, al crescere generalizzato delle disuguaglianze, ad una generale sottomissione della Politica a poteri esterni, siano essi di natura economica e finanziaria, poteri dell’informazione e poteri dello Stato non più capaci di ricomporre un virtuoso equilibrio dopo la fase “rivoluzionaria” del ‘92-‘94. A questi vistosi elementi di anomalia politica si deve aggiungere la persistente influenza di forze politiche, sociali e financo malavitose, disgregatrici, tanto al Nord quanto al Sud, che hanno continuano a mettere in pericolo le fondamenta unitarie e storiche della nazione.
- Perché la politica socialista non nasce fuori dal PSI.
Una robusta forza di stampo Socialista, riformista, dai chiari caratteri liberali e democratici avrebbe potuto giocare un ruolo determinante nella vita del paese per evitare pericolose derive che il paese ha conosciuto in questi ultimi decenni.
Il PSI è debole, ma una forza politica fuori dal PSI non è germogliata. D’altra parte, chi ha pensato di poter fare il socialista in altre formazioni non ha saputo essere convincente, non è riuscito ad essere in sintonia né con la storia del Socialismo democratico, né con la necessità di fondare una nuova iniziativa politica socialista che sapesse riguadagnare il terreno perduto ed occupare lo spazio proprio dei riformisti in tempi di crisi globale e nazionale.
- Perché questa crisi Economica esige una cultura di governo e forze politiche affidabili e di solide tradizioni sociali, popolari ed Internazionali.
La crisi sarà ancora più dura di quanto l’attuale manovra del governo non lasci intendere. Quindi indicare chi dovrà pagare di più e chi meno, chi dovrà fare più sacrifici e chi no, è già questione politica di così grande rilevanza che porterà i socialisti, portatori di giustizia sociale, dentro lo scontro che presto si aprirà.
La crisi economica mette al centro la questione politica e la politica si è incaricata di rimettere al centro delle questioni sociali le ragioni del Socialismo democratico e riformista in Italia come in Europa.
Di più, gli effetti della crisi globale sono destinati a modificare gli attuali assetti istituzionali, politici e sociali del mondo. L'Europa potrebbe non essere in alto nell'ordine delle potenze dopo la modifica di questi equilibri e, dentro l'Europa, l'Italia è già oggi tra gli stati europei uno dei più fragili per stabilità politica. All’apertura di un’attendibile crisi di sistema, politica, economica e sociale i socialisti devono essere presenti e organizzati per far valere le loro ragioni.
Un Congresso per rilanciare il Socialismo democratico italiano ed europeo.
Bastano questi elementi perché il Congresso del partito non venga vissuto burocraticamente, come un congresso ordinario, senza slancio, senza passione, senza credere che si possa cambiare e migliorare. Senza credere ad una missione straordinaria.
Anche nel nostro paese c’è una domanda di socialdemocrazia e di socialismo. Ma purtroppo questa domanda non si rivolge più a noi perché non siamo ancora stati in grado di rappresentare “un’offerta” politica su una proposta politica identificabile. Siamo per l’opinione pubblica un partito inesistente, siamo fuori dalla comunicazione politica, le nostre proposte non arrivano e non incidono.
Per questo dobbiamo lottare con ogni mezzo razionale per allontanare quella presunta sentenza che da quindici anni ha dichiarato ufficialmente morto il socialismo italiano sia come partito, sia come cultura con una precisa e identificabile visione del mondo. Contro tutte le vestali che da anni recitano il suo de profundis a livello nazionale e internazionale noi riconosciamo la validità dell’esperienza socialista italiana ed europea, proponiamo un programma di rifondazione socialista e pretendiamo che a crederci per primo sia tutto il partito, i suoi militanti e i suoi iscritti. Ma anche quei tanti simpatizzanti che sono stati socialisti e chiedono con forza la possibilità di continuare ad esserlo, anche nella nuova situazione politica italiana, adeguando la nostra posizione all’esigenza di mantenere un robusto profilo autonomo anche nell’attuale schema bipolare.
Questa posizione che, viene spesso identificata in senso dispregiativo, come identitaria, è invece l’unica via possibile per un partito che vuole essere socialista oggi. Riaffermare il valore dell'identità è fondamentale, per chiarire cosa significa essere socialisti per l'oggi e per il domani, come intendiamo essere percepiti all'esterno senza ambiguità, per delineare “l'immagine che il partito vuol dare di sé”, verso le altre forze politiche e all'opinione pubblica.
Oggi che abbiamo ripreso il nome del vecchio partito, Partito Socialista Italiano, PSI, non possiamo non sentire il carico di questa responsabilità che è ad un tempo politica, storica e morale.
Questa scelta, che ci ha riportato al nostro punto di partenza, alla nostra identità di partito socialista, non deve essere interpretata in chiave di rivendicazione nostalgica, ma è da ritenersi fondamentale nella consapevolezza della necessità e della possibilità del superamento dell'anomalia italiana. Chi non crede a questa prospettiva ha il dovere di proporre lo scioglimento del partito o la confluenza sin d’ora in altre formazioni, chi invece, come noi, crede nella possibilità di successo della nostra iniziativa ha il compito ed il dovere di sviluppare il programma concreto che ricostruisca la cultura e la rete socialista attraverso il coinvolgimento di tanti e diversi soggetti (sindacati, reti associative, associazioni culturali, altre formazioni politiche), recuperando tutte le iniziative di coerente segno socialista , separate e distanti fra loro, ma che costituiscono l’immenso patrimonio di ciò che ha saputo seminare la nostra storia democratica rappresentando ancora oggi per il nostro paese non solo la testimonianza di una tradizione storica ma la conferma della vitalità che da essa può continuare a trarre vantaggio.
E’ indispensabile nei prossimi anni costruire anche in Italia una forte sinistra socialista di tipo europeo.
Pur sapendo che oggi nel panorama non esistono neppure a sinistra forze politiche che assumono la questione socialista come loro punto di riferimento, noi dobbiamo lavorare per riguadagnare la capacità di essere non interlocutori subalterni ma interlocutori indispensabili per garantire al nostro paese una cultura politica di segno Socialista e democratico.
Questo significa uscire dall’autoreferenzialità senza avere come semplice alternativa quella di confluire in altre formazioni politiche, di svolgere un ruolo caudatario nei confronti del Partito Democratico.
Il partito sta nel centrosinistra anche se non è il centrosinistra che ci piace e che vorremmo.
Con la consapevolezza che la debolezza, le contraddizioni e l’ambiguità della coalizione stiano ormai raggiungendo il punto di non ritorno. I socialisti riconoscono nella storia del PDS, DS, PD la causa principale della crisi della sinistra italiana dal 1989 ad oggi. Rifiutano nel centrosinistra rapporti preferenziali con qualunque partito, ritenendo per altro che un rapporto preferenziale con il PD negherebbe in radice la possibilità di svolgere per noi un ruolo politico efficace e politicamente significativo. Nel centrosinistra ci si deve stare quindi con autonomia, aprendo dove occorra le necessarie contraddizioni a sinistra, non rinunciando ad interloquire con le aree più disponibili del centrodestra.
Il percorso politico che proponiamo è l’unico che ci può tenere insieme ed è l’unico che ci potrà ripagare delle difficoltà di questi anni confidando in un doveroso riconoscimento popolare.
Pertanto intendiamo dare all’iniziativa autonoma del PSI un orizzonte temporale che travalichi l’appuntamento delle elezioni politiche, pur decisive e tappa fondamentale per rientrare in parlamento.
Intendiamo creare intorno al progetto socialista un gruppo dirigente “nazionale” forte, che impegni tutto se stesso per affermare gli ideali di una vita e per rilanciare il partito in cui si è militato e si è creduto. Che non anteponga agli interessi dell’unità organica del partito nazionale ad interessi o ambizioni personali che pure non mancano nelle comunità umane. Un gruppo dirigente nazionale, capace di promuovere un gruppo dirigente locale altrettanto forte e autorevole, rimuovendo le sacche di stanchezza e di delusione ancora troppo diffuse.
Intendiamo creare intorno al progetto un gruppo militante coraggioso, utilizzando tutte le energie vive a disposizione, nella consapevolezza che la tradizione socialista e la immutata potenza dei suoi valori per riemergere devono rivivere in una organizzazione rinnovata negli uomini, nelle idee e nei metodi di lavoro. Per questa ragione è necessaria una forte discontinuità di tipo organizzativo ed una ragionevole svolta di carattere politico.
Intendiamo orientare le nostre proposte e i nostri interventi, e in modo costante, sui grandi temi del riassetto istituzionale, della laicità e delle libertà civili e, infine, del lavoro e della sofferenza sociale.
Un partito, non rinunciatario, che sappia esprimere collettivamente uno scatto di dignità ed una forte volontà collettiva. Che sappia trasformare le idee in azione. Libero di muoversi con la spregiudicatezza necessaria, nel centrosinistra e non condizionato da nessuno.

lunedì 7 giugno 2010

ANTICIPARE IL FUTURO. LE TESI PER IL SECONDO CONGRESSO NAZIONALE


II secondo Congresso nazionale del Partito Socialista Italiano si svolgerà nel segno dell'unità.
Il dibattito congressuale verterà infatti sul documento "Anticipare il futuro" , presentato e sottoscritto dal segretario del partito Riccardo Nencini, dal coordinatore della segreteria nazionale Marco Di Lello, da tutti i membri della segreteria nazionale e da tutti i consiglieri regionali. Oltre 170 i componenti del Consiglio nazionale che hanno già sottoscritto le Tesi congressuali. Da sottolineare, tra gli i sottoscrittori, Valentino Baldacci, Alberto Benzoni, Daniela Brancati, Bobo Craxi, Ugo Intini, Pierpaolo Nenni, Gianfranco Perulli e Carlo Sorrentino.
Entro i termini previsti dal regolamento sono stati presentati altresì 2 documenti integrativi rispettivamente dal segretario Nazionale della Fgs Luigi Iorio e da Franco Bartolomei della direzione nazionale.
La segreteria nazionale, costituita come Commissione nazionale congressuale, è già stata convocata per avviare le procedure congressuali previste dal regolamento.

fonte http://www.partitosocialista.it/site/1/Home.aspx

Sandro Pertini - l'idea di socialismo

domenica 6 giugno 2010

Sassuolo: nota Psi dopo risposta assessore Galli a Idv su chiusura UO Ortopedia 1 05 giu 10


A completamento della nota stampa emessa dall’Assessore Provinciale Galli a proposito della chiusura di Ortopedia 1, a seguito di risposta ad una interrogazione di Consiglieri Provinciali del Gruppo IDV e facendo seguito alle nostre valutazioni sulla operazione, che noi continuiamo a valutare scandalosa e lesiva degli interessi della collettività sassolese, riproponiamo il nostro parere politico.
Tra l’altro, sempre per mera ricapitlozaione, oltre agli organi di stampa ed istituzionali, la questione era stata posta all’attenzione della Procura della Repubblica, per le autonome valutazioni tipiche della “interruzione di pubblico servizio” atteso che allo stato attuale, è stata compilata una lista di attesa importante, per la parte “protesica “…ed anche un profano” della materia può capire le possibili problematiche dovute ai ritardi (salute, civili ed anche penali).
Ebbene sottoponiamo a “tutti” anche ai ciechi e sordi di matrice tecnica e politica la risposta del legale rappresentante dell’Azienda USL,resa ad un Consigliere Comunale di Sassuolo a seguito di interrogazione al Sindaco, in data 6 settembre 2005 , con la speranza che qualcuno chieda a questo signore,perché ha mentito ad una Istituzione o quanto meno come mai l’Assessore Provinciale cita un percorso di accorpamento iniziato nel 2003, quando gli atti ufficiali vanno nella direzione opposta e come mai se accorpamenti ci devono essere, questi, sono iniziati da Sassuolo e non da Modena dove lo sfascio, doppioni, guerre tra bande sono all’ordine del giorno con grave nocumento per la utenza.
“ …l’ambito ortopedico …sono state definite e riportate in numerosi incontri istituzionali, le modalità che sottintendono alle scelte intraprese. L’attività svolta dalla UO di Ortopedia della ex Casa di Cura Villa Fiorita ha un suo ambito ben definito e riguarda la chirurgia artoscopica ortopedica, questa attività è da sempre riconosciuta in ambito provinciale ed extra-provinciale per la validità dei professionisti che vi operano ed il notevole gradimento dell’utenza.
La UO di Ortopedia e Traumatologia proveniente dall’ex Ospedale, altrettanto qualificata, svolge attività correlata alla Traumatologia, alla protesica ed alla più generale attività Ortopedica e gode di riconoscimento e stima da parte di utenti provenienti dal Distretto e da altre sedi provinciali ed extra-provinciali. Le scelte tecniche per le due unità operative distinte sono del tutto evidenti : differenziare l’offerta e fornire prestazioni di elevata qualità…”
Ma come si fa a mettere in “bocca” ad una Assessore Provinciale, da parte della Direzione dell’Azienda Sanitaria, una simile risposta e non fornirgli la documentazione necessaria per una autonoma valutazione dei fatti? E poi non vi è un PAL, fino a prova contraria, vigente e che proprio in questo periodo le forze politiche, sociali ed istituzionali si stanno preparando alla discussione per l’adozione del PAL 2011/2013? Il classico “carro davanti ai buoi!”
Prudenza politica dovrebbe consigliare la sospensione degli atti di chiusura della UO di Ortopedia 1 e se, per caso, ci fossero problemi nel conto economico della salvifica società Ospedale di Sassuolo spa, che gestisce la struttura come un “ospedale privato” …la parte privata potrebbe sempre vendere la sua partecipazione, ed investire la maturata plusvalenza in attività più remunerative, lontane dalla salute dei cittadini

Mario Cardone – Direzione Provinciale Partito Socialista Modena

Caso ospedaliero in una nota di Mario Cardone su segnalazione di un cittadino sassolese 03 giu 10


”Un’altra “perla” prodotta dal sistema sanitario, già da tanti diagnosticato in coma profondo e che meriterebbe lo stacco della spina”.
“Ci segnalano:
Un cittadino sassolese, circa 20 giorni fa, accede al Pronto Soccorso per un trauma all’alluce del piede e fin qui tutto bene: accoglienza , visita, consulenza, Rx e percorso e terapia consigliata.
Dopo 20 giorni, come da prescrizione, con procedura burocratica, anche se complessa e dispendiosa in termini temporali, si reca in Ospedale per il controllo radiologico.
Controllo effettuato con efficienza temporale.
Pagamento del ticket ed anticamera per il ritiro del referto.
Il referto consegnato dal medico, in tempi normali è stato ritardato per l’inefficienza della segretaria che aveva intanato il referto stesso sotto la borsa personale, tenuta sul tavolo, con perdita di tempo di 120 minuti conditi da apprezzamenti arroganti e maleducati, sempre, da parte dell’addetta distratta, che negava di avere il referto.
Apertura della “busta”,visto che il contenuto riguarda la persona e con stupore, il nostro interlocutore, ci dice che non c’è referto scritto, ma un dischetto.
Il dischetto viene portato al medico di base, che, purtroppo non riesce a leggere i contenuti (lastra), molto probabilmente la complessità della questione ha consigliato prudenza.
La cosa, a nostro avviso, è normale, e non ci sentiamo di imputare al medico di base alcuna negligenza o inefficienza, visto che il medico di base ha una conoscenza di base della medicina e la lettura di una lastra è di competenza di un medico radiologo….e talvolta anche….anche, attesa la complessità di certi traumi.
Ebbene, il nostro interlocutore, per sapere l’evoluzione del suo trauma si è dovuto rivolgere alla medicina privata e quindi a “pagamento”.
Ma ci chiediamo e chiediamo ma è mai possibile un percorso del genere e che alla fine stravolge ogni logica.
Ci chiediamo ma il nostro, efficiente, Direttore Generale, in quale mondo vive ?
Dopo questi risultati, in primis con un catastrofico risultato economico-finanziario, chiusura di servizi territoriali ed ospedalieri, incarichi a scavalco di Direttori Sanitari di Ospedali distanti quasi 100 Km, incarichi e consulenze milionarie, fornitori pagati ad un anno, liste di attesa incredibili, con uno stipendio e benefit quasi uguale a quello di Obama, cosa aspetta a dimettersi ?”

(Mario Cardone - Direzione Provinciale Partito Socialista Modena)

Mannino (Partito Socialista) sul tema dell’emergenza casa a Sassuolo


Abbiamo preso atto come il Consiglio Comunale di Sassuolo abbia recentemente approvato, con larga maggioranza, un ordine del giorno su iniziativa della Consigliera Comunale Cerverizzo, sul tema della emergenza casa a Sassuolo.
Non possiamo che congratularci con il Consiglio Comunale per l’impegno dialettico e propositivo su un tema tanto importante e che, ci sia consentita l’autocitazione, è da sempre nel patrimonio ideale e propositivo del Partito Socialista.
Condividiamo l’analisi contenuta nell’ordine del giorno ed il conseguente indirizzo fornito alla Giunta, consistente in iniziative nel confronti della SGP, società operativa del Comune, dotata di personalità giuridica, autonomia patrimoniale e statutaria, a programmare e realizzare interventi realizzativi nel campo edilizio di tipologia media, da destinare a giovani coppie, ad anziani, a cittadini che da sempre non hanno avuto possibilità di accedere alla proprietà.
L’intervento, semplicisticamente consiste per l’ente, costruire su terreno PEEP e rogitare agli aventi diritto, individuati da un apposito bando saltando tutti i passaggi da intermediari e riducendo notevolmente i costi, quindi un grosso risparmio per i cittadini e costo zero per l’ente comunale.
Atre sperimentazioni, oltretutto nel passato sono state incentivate con aiuti regionali.
Una sperimentazione innovativa, che può spaventare i conservatori che da sempre nuotano nella palude politica sassolese, ma che ben sostenuta può dare risultati importanti.
Certamente alla base, ed la cosa è stata richiamata nel documento approvato, c’è una politica urbanistica, di competenza del Consiglio Comunale, coerente per dare gambe alla sperimentazione.
Ci sono dispiaciuti, anzi non abbiamo capito, sul piano politico, i distinguo capziosi del Partito Democratico nella discussione in Consiglio Comunale.
Ricordiamo che della questione casa, i Socialisti avevano interpellato la coalizione di Centro Sinistra, è inutile dirlo senza risposta e sinceramente il silenzio non l’abbiamo capito.

(Franco Mannino, Partito Socialista Sassuolo)

Cardone (PSI): gestione ‘allegra’ della toponomastica sassolese 11 mag 10


Ancora una cosa incredibile ! A Sassuolo si riesce a cambiare, persino, il nome ad un personaggio storico, al quale è intestata una strada, nel silenzio più totale. Ebbene è successo anche questo: hanno cambiato nome all’apostolo del socialismo emiliano, (stavolta ci sta PADANO !), di nascita reggiana, un “certo” PRAMPOLINI, di nome Camillo.
Al compagno Camillo è intestata la strada che porta al “ vecchio ospedale” di Sassuolo, ma improvvisamente, non si sa come e neanche il perché, gli hanno cambiato nome da Camillo a Francesco.
L’opera funesta non sappiamo di preciso a chi è ascrivibile, ma quasi certamente, possiamo azzardare, agli “ignoranti “ delle cose del socialismo e della storia d’Italia. La cosa che ci sta facendo riflettere è il silenzio dei compagni, in transito nell’area “socialista riformista”, non sappiamo se distratti o distrutti dalle “ bacchettate “ partite da Cortona.
Del resto Sassuolo non è nuova a simili rimozioni, anzi, è recidiva, vedi la sfratto di Guido Rossa dal Residenziale il Fontanazzo, ed a distanza di 12 anni il povero compagno Rossa, Comunista, Sindacalista della CGIL, aspetta ancora “casa“.
Ci aspettiamo le scuse da chi compiuto tale scempio ed invitiamo l’attuale Giunta a dare il giusto nome alla strada.

(Mario Cardone Partito Socialista Italiano Sezione di Sassuolo)

Modena, Cardone (PSI) sulla querelle della vendita di azioni della Unicredit Banca spa da parte della FCRM 03 mag 10


Certe cose che stanno facendo discutere i “palazzi modenesi” con annesse sedi “distaccate”, non sono di facile comprensione,per chi tutti i giorni deve portare a casa la “pagnotta”. Cercheremo, anche attraverso interrogativi, di capire con un pacato ragionamento come stanno le cose.

All’attuale i punti caldi della città :

- Via Emilia – sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

- Piazza Grande – sede del Sindaco di Modena

- Viale Martiri della Libertà – sede del Presidente della Provincia di Modena

- Via Pasolini – sede della Confapi Apmi Modena

Un collante ,potente,lega questi importanti “palazzi” e sedi staccate : la “ lottizzazione “ del sistema politico-economico modenese con alla testa il partito di maggioranza relativa e correnti incorporate e solo a titolo di mera ricapitolazione ricordiamo,ai sordi di ritorno, le nomine del marzo 2006,di rappresentanti modenesi,nel sistema bancario ( Fondazione ed altre collegate ) ,quasi tutti in quota PDS e Margherita, quasi marginale, ad esempio, l’Università ed altre realtà economiche e sociali.
La nostra attenzione,al momento, si è fermata sul rappresentante di una associazione,con interessi nell’importante e redditizio settore dei lavori edili e stradali,in quota “politica” per l’accesso alla Presidenza della Carimonte Holding.
E’ nota la “ querelle “ tra i rappresentanti legali della Carimonte Holding e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e l’innesco fornito dal Consigliere Regionale Richetti. Sulla questione, sono,giustamente intervenuti sia il Sindaco di Modena che il Presidente della Provincia di Modena e citiamo,sempre al momento, solo gli interventi istituzionali.
La decisione della Fondazione di vendere azioni della Unicredit Banca Spa,con un ricavo atteso di € 214.000 milioni è frutto di una autonoma determinazione dell’Istituto e qui nessuno può contestarne la legittimità,del resto il tutto è tecnicamente e giuridicamente motivato..
Si parla di “ disilliniamento “ tra chi giuridicamente è chiamato a decidere e chi,sempre giuridicamente e tenuto ad ottemperare, i fatti comunque stanno assumendo connotati di guerra tra “ bande “ bene fanno i contendenti ad esporre le loro tesi nel confronto,atteso,con la società economica modenese.
Richetti,per lanciare la sfida,ha utilizzato la “ metafora” del “ treno Modena in deragliamento e senza guidatore”.
Gli abbiamo dato ragione,visto che la città, è ferma con navigazione a vista. Problemi di equilibri politici interni ai due maggiori partiti nella attuale logica bipartitica ingessano la città.
Le elezioni regionali sono archiviate,bisogna governare con la ripresa della politica delle “ cose “ e noi saremo di fianco di chi andrà nella direzione dei “ fatti “ e non degli “annunci”.
Ad ulteriore momento di confronto chiediamo agli interlocutori che contano : come vanno lette le legittime,recenti, manovre intorno alla Banca Popolare di Modena con i fatti sopra enunciati ? .
Un ultima cosa : abbiamo letto la pubblicazione edita da Confapi Apmi Modena n° 46 dell’aprile scorso, ed abbiamo visto come,questa, si è specializzata a “ lisciare il pelo al gatto “ con tale destrezza da procurare “ fuse “ e ci riferiamo alla intervista,a tutta pagina,all’ex Sindaco di Sassuolo,attivo nel movimento correntizio degli ex margheritini, ma con l’importante e novello incarico di Presidente della neonata “ Autostrada Regionale Cispadana “ che dovrà “ realizzare e gestire” l’arteria. Regionale. Nel merito del progetto,non ci piace il tracciato,cosa che motiveremo a suo tempo e luogo,come non ci piace la gestione dell’Autostrada del Brennero spa.
Ogni altro commento sarebbe inutile, comunque , ci auguriamo un pochino di “ buon senso “ con un auspicabile passo indietro da parte di chi è figlio della lottizzazione selvaggia del 2006 ,mentre si chiede agli attori di prima fila,la scelta di soggetti qualificati , non ci scandalizziamo della “pratica” della lottizzazione ,ma che siano qualificati,senza dimenticare la Università, proprio nell’interesse dei tanti,sani,soggetti economici che operano nella società modenese.
C’è qualcuno,con vera faccia di bronzo, che si straccia le vesti per le dichiarazione dei Leghisti di volere partecipare alla lottizzazione delle banche……,suggeriamo,ai Leghisti, di passare da Modena per prendere qualche lezione dagli ex margheritini,alias,ancora, democristiani di sinistra.

(Mario Cardone, Direzione Provinciale PSI Modena)

Cardone (PSI), riflessioni su caso Scajola 01 mag 10


La questione può sembrare non pertinente alle problematiche sassolesi,ma vogliamo lo stesso commentare e valutare il “ presunto” scandalo che sta coinvolgendo il Ministro delle Attività Produttive.
Diffidiamo sempre dei teoremi apparsi sulla stampa e che fanno risalire la “ provvista “ per pagare, parte, dell’appartamento in “ nero “ a manovre e fondi provenienti da affaristi degli appalti pubblici.
Come abbiamo già detto,altre volte, non siamo abituati al “ lancio di monetine “ ad “ indossare guanti bianchi “ o mostrare un “ cappio”. Una cosa certa è la seria ricostruzione operata dalla Guardia di Finanza che per noi è garanzia di serietà ed obiettività. L’appartamento comprato dal Ministro è stato pagato 1.700.000 euro e non 600.000 euro come dichiarato nel rogito.
Quindi ,in prima battuta , c’è stata evasione fiscale nel campo dell’imposta di registro. Ma c’è un’altra complicazione : nel nostro sistema fiscale è operativo il cosiddetto “ redditometro “. A livello di Anagrafe Tributaria vengono incrociati i dati del Registro,Pubblico Registro Automobilistico ed altri enti ,con i redditi dichiarati a fini IRPEF, viene formata un “ lista “ ed inviata agli uffici locali di competenza per il controllo di merito.
Una domanda ci sembra legittima : il Sig. Ministro è comparso nella “ lista “ ? può darsi di no se la “ spesa “ è quella del rogito ( € 600.000) ma se la “ spesa “ era reale (€ 1.100.000) può darsi che sarebbe stato segnalato per il successivo controllo.
Sappiamo che gli uffici dell’Agenzia sono molto scrupolosi, talvolta costretti ad attivare indagini bancarie,ma sempre a garanzia del contribuente.
Di fronte ad una tale atto ,se dimostrato, è ravvisabile la fattispecie di evasione fiscale,ai fini dell’IRPEF ,ovviamente se il Ministro ha dichiarato un reddito inferiore alla capacità di investimento e tenore di vita ( assicurazioni,barche,cavalli,auto di lusso,ecc) , e nel nostro ordinamento è reato.
Oggi tanti cittadini contribuenti sono alle prese con il “ redditometro “ ,non capirebbero, tale modo di aggirare la norma, come farebbero fatica a capire quei tanti artigiani,commercianti,professionisti,alle prese con gli studi di settore,sia nella fase di compilazione e chi a difesa dalle pretese fiscali,perché segnalati “ liste “ mirate.
Se non sbagliamo i tempi,ricordiamo che i Consigli Comunali del Distretto Ceramico,qualche mese fa,votarono un documento ,in appoggio alla iniziativa di una organizzazione di categoria,per la richiesta all’Osservatorio Regionale per la revisione degli studi di settore, di verificare la possibilità della sospensione degli stessi,vista la grave crisi che ha messo in ginocchio l’economia locale.
Allo stato dei fatti non ci risulta la convocazione dell’Osservatorio e non sarebbe male che tale organismo fosse,al più presto,convocato.

Mario Cardone – Direzione Provinciale Partito Socialista Modena

Cardone (PSI): nota sui risultati del consuntivo 2009 del Comune di Sassuolo 27 apr 10


Abbiamo avuto modo di leggere i risultati contabili del consuntivo al bilancio 2009 del Comune di Sassuolo ed i risultati civilistici della Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl, interamente controllata dal Comune di Sassuolo.
Emerge con sufficiente chiarezza un avanzo di amministrazione di euro 4.319.234,47 formato dal risultato della gestione di competenza di euro 1.176.727,15 e dalla gestione residui di euro 3.143.507,32 (sono stati incassati dallo Stato rimborsi per mancato gettito ICI per gli immobili di categoria “ D “ nonché rimborsi per mancato gettito ICI per l’abitazione principale).
Emerge continuità amministrativa tra la Giunta monocolore Pattuzzi e la Giunta di coalizione Caselli e non poteva essere diversamente vista la miope politica del Governo Centrale nei confronti degli Enti Locali, tutta tesa alla limitazione delle capacità e possibilità di investimento e della autonomia impositiva.
Aspettiamo le proposte dell’Amministrazione per la destinazione dell’avanzo, come prescrive la norma, ma ci permettiamo di segnalare il settore sociale, visto che la città ancora soffre la crisi economica ed il recente impegno raccomandato alla Giunta sul piano casa.
Ci sembra che la pressione fiscale sia ancora alta (euro 590 pro capite), quindi segnaliamo correttivi per il calo di tale pressione.
Sono maturi i tempi per passare dal vetusto calcolo ISEE al “quoziente famigliare locale“. Una convenzione con la facoltà di Economia dell’Università Modena-Reggio Emilia per lo studio della proposta.
Ci sembra che anche il bilancio della SGP viaggi nel solco della precedente Amministrazione e ciò sia sul piano contabile che delle scelte strategiche (ricordiamo quando qualcuno, oggi in maggioranza si stracciava le vesti di fronte alle impostazioni contabili e strategiche, roba da Farisei)
Perplessità per i debiti della SGP euro 76.116.926 di cui euro 66.268.710 nei confronti delle Banche iscritti nel 2009 contro debiti di euro 50.143.138 del 2008.
Per mera comparazione il patrimonio netto del 2009 ammonta ad euro 28.802.555.
Dalla relazione al bilancio si evidenzia, giustamente, il rischio finanziario legato alla volatilità dei tassi di interesse, e quindi la società, a copertura, ha utilizzato strumenti finanziari “derivati “ anche se aggiunge, per tranquillizzare tutti, che l’interlocutore è di alto e riconosciuto profilo ( ? )
Un ultima nota la dedichiamo alle entrate da ICI:

1) revisione del regolamento per uniformarsi alla recente sentenza della Cassazione che ha statuito che più unità immobiliari (appartamenti) abitati dalla stessa famiglia,anche se iscritti in catasto in modo distinto, devono essere considerati “prima casa“, quindi niente ICI;

2) riproponiamo un maggiore intervento nei confronti delle aree edificabili;

3) revisione regolamento a proposito delle pertinenze dei fabbricati residenziali, in misura equilibrata secondo la superficie coperta.

Non diciamo, al momento, niente sulla “porcata“ dell’IVA sulla TIA, e sulla impotenza del Governo Centrale preso dalla sindrome di “Amleto“ e come dimostrato “Robin Hood“ alla rovescia (ruba ai poveri, non rimborsando l’IVA alla povera gente, per dare ai ricchi attraverso lo scudo fiscale).

(Partito Socialista Italiano, Sezione di Sassuolo)

Cardone (PSI) su alcune questione riportate dalla stampa 25 apr 10


Alcune questioni, comparse sulla stampa, stanno stimolando la nostra attenzione e vogliamo dire la nostra, con la speranza che il dibattito prenda quota in un ambiente che da tempo consideriamo paludoso e quindi pericoloso per il rilancio del territorio provinciale.

Fondazione Cassa di Risparmio

Non è una novità : il nostro pensiero relativo agli ingenti patrimoni delle Ex Casse di Risparmio ,che a seguito della Legge Amato e successivamente della legge Ciampi che si sono trovate a gestire attraverso le Fondazioni, nati dal Popolo dovevano tornare al Popolo, nel Tesoro dello Stato.
Consideriamo pienamente condivisibile il “ corsivo “ del Direttore Tangerini, come sempre lucido e tagliente.
Di rilievo politico l’intervento del Consigliere Regionale Richetti che sembra si sia svegliato dopo il torpore post elettorale. Siamo d’accordo che la locomotiva Modena stia deragliando, anzi correggiamo “la locomotiva Modena“ è già fuori dei binari, qualche vagone è ancora in asse ma è imminente il completo deragliamento.
Il carrozzone della Fondazione non fa eccezione perchè è simile ad un feudo controllato da distinti signori, con il vizietto della referenzialità, che si dilettano a gestire un immane patrimonio con relative importanti rendite, come la congregazione di S. Vincenzo”, con sussulti privatistici. Non hanno avuto nemmeno il pudore, nella decisione di dismettere, parte, di una partecipazione strategica, di attendere il rinnovo degli organi.
Salta fuori, opportunamente, l’incidente della “Lehman Brothers“, forse il conto doveva essere già presentato ma la palude è così e bene ha fatto Richetti a renderlo noto, anche se il suo potere lo poteva esercitare “in tempo“ al momento del misfatto.
Le nostre proposte, a proposito del rilancio del territorio, articolato in Distretti Industriale è noto, ma purtroppo i pesci della palude non gradiscono l’acqua corrente.
Abbiamo, anche fatto la proposta della costituzione di un territorio “vasto“ comprendente la Province di Modena e Reggio (area metropolitana ) e vediamo Bologna come si rapporta.
Si parla di dismissione di azioni della Unicredit Banca spa da parte della Fondazione, attraverso Carimonte Holding, si dice per comprare azioni Hera…..incomprensibile sul piano strategico.
La politica deve intervenire ed aprire un dibattito insieme agli Enti ed associazioni economiche.
Presenza vigili nei quartieri
Con tutto il rispetto delle proposte della Lega,vogliamo ricordare, senza diritti di primogenitura, ai cittadini ed a qualche politico della nuova e vecchia generazione, professionisti della “conservazione” che in sede di approvazione del bilancio di previsione “1998 “ del Comune di Sassuolo, il nostro rappresentante presentò un emendamento con un costo di 120 milioni di lire per comprare quattro ( 4 ) strutture mobili da dare e in dotazione ai vigili urbani da collocare in quattro quartieri (Braida, S.Michele, Borgo Venezia,Quattroponti.. E’ inutile dire che la cosa non fu nemmeno presa in considerazione con tanto di “risolini“ dalla Giunta PDS-Popolari-Verdi.

Questione Assessore Vincenzi

E’ inutile ricordare il nostro rispetto al principio Costituzionale della presunzione di innocenza, quindi non ci accodiamo alla richiesta, riportata dalla stampa, diretta al Sindaco di Sassuolo per la revoca della delega all’Assessore al Bilancio e Personale Vincenzi.
I Socialisti e tanti cittadini innocenti, hanno pagato duramente i processi di piazza e sulla stampa.
Ricordiamo il “lancio di monetine”, “dimostrazioni di mani con guanti bianchi“ persino “cappi“,come ricordiamo i tanti suicidi.
Giudicheremo l’Assessore sul piano politico – amministrativo per le scelte di governo, mentre gli auguriamo di dimostrare la sua innocenza per i fatti a lui ascritti in sede penale. La questione, a nostro parere, doveva essere affrontata con la “opportunità”,visto che i fatti riguardano la sua attività professionale e non quindi non toccano l’attività istituzionale.

(Mario Cardone – Direzione Provinciale PSI Modena)

Nuovo ospedale di Sassuolo, intervento di Cardone (Psi) 22 apr 10


Al Sig. Presidente Vasco Errani

Al Sig. Sindaco di Sassuolo

Al Sig. Presidente della Provincia di Modena

p.c. Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Modena

Siamo venuti a conoscenza attraverso una interrogazione in Consiglio Comunale di Sassuolo,a firma del Dott. Sergio Basile del Gruppo Italia dei Valori, che oltre a disfunzioni relative ai tempi di attesa nell’attività ambulatoriale istituzionale, ma molto efficiente nell’attività libera professionale,la proprietà del “Nuovo Ospedale di Sassuolo spa “ in sintonia con il socio maggioritario “Azienda USL“ ha deciso la “ soppressione della struttura complessa di ortopedia 1 (ex Ospedale Civile) a far tempo dal 1 maggio 2010.Ebbene come abbiamo già avuto modo di partecipare i cittadini attraverso questa testata on line “il sottoscritto, in qualità di Consigliere Comunale di Sassuolo, in data 6 settembre 2005, aveva interrogato il Sindaco del Comune di Sassuolo, per conoscere la logica tecnica ed economica della presenza di due Unità Operative di Ortopedia. A chiarimento non avevamo,mai,condiviso la Ortopedia 2 (ex Villa Fiorita)
Riportiamo ancora una voltala risposta a firma del Direttore Generale dell’Azienda USL “…l’ambito ortopedico sono state definite e riportate in numerosi incontri istituzionali,le modalità che sottintendono alle scelte intraprese. L’attività svolta dalla Unità Operativa di Ortopedia della ex Casa di Cura Villa Fiorita ha un suo ambito ben definito e riguarda la chirurgia artoscopica ortopedica;questa attività è da sempre riconosciuta in ambito provinciale ed extra – provinciale per la validità dei professionisti che vi operano ed il notevole gradimento dell’utenza.
La Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia proveniente dall’ex Ospedale,altrettanto qualificata, svolge attività correlata alla traumatologia, alla protesica ed alla più generale attività ortopedica e gode di riconoscimento e stima da parte di utenti provenienti dal Distretto e da altre sedi provinciali ed extra provinciali.
Le organizzazioni tecniche che hanno indotto ad organizzare l’attività mediante due Unità Operative distinte sono quindi del tutto evidenti : differenziare l’offerta e fornire prestazioni di elevata qualità in tutto l’ambito ortopedico,stimolando professionalità presenti. Ogni Unità Operativa ha in questo modo una propria identità ed un proprio ruolo ben definito; l’utente riceve una risposta di elevata qualità e percorsi chiari rispetto alle proprie specifiche esigenze“
Questa risposta da parte di un “burocrate“ ad un rappresentante del popolo si è verificata “bugiarda“ in spregio al PAL approvato nel 1999 .
Salta fuori che nel 2003 l’Azienda definì gli obiettivi del Nuovo Ospedale di Sassuolo “ …per le Unità Operative di Ortopedia …si rende opportuno massimizzare l’effetto della loro collocazione in una unica struttura,attraverso un’offerta che, oltre a garantire risposte nell’ambito della urgenza traumatologica di base, sviluppi e consolidi competenze elettive, anche su base sovradistrettuale ed interprovinciale, nella chirurgia del ginocchio ed artoscopica in genere…”
La soppressione della struttura, viste le motivazioni prettamente economiche, che ovviamente non possono trovare solidarietà politica, annulla l’accesso alla cosiddetta ortopedia di base, con grave nocumento all’utenza del Distretto.
Il fatto grave è che l’Azienda USL non ha inteso,come da noi richiamato,attendere la imminente discussione sul nuovo PAL e qui saltano fuori tutte le riserve mentali a suo tempo denunciate da parte dei rappresentanti istituzionale dell’Azienda, sempre accondiscendenti ai voleri della parte privata. Addirittura sembra che esiste un documento del Consiglio di Amministrazione del Nuovo Ospedale di Sassuolo spa, datato dicembre 2009, portante un progetto di ristrutturazione dei servizi,condiviso dall’Azienda USL e che tale atto sia stato trasmesso, per conoscenza e condivisione alla Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria della Provincia di Modena.
I cittadini del Distretto Sassolese, nella logica della Direzione Aziendale, potranno recarsi presso gli Ospedali di Carpi, Mirandola, Vignola, Baggiovara.
La Procura della Repubblica che legge per conoscenza per la verifica di ipotesi di interruzione di pubblico servizio.

Mario Cardone Partito Socialista Direzione Provinciale Modena

Ospedale Sassuolo: Cardone (Psi) su attività ambulatoriali istituzionali ed in libera professione 17 apr 10


La stampa locale ha riportato, a seguito di interrogazione del Consigliere Comunale Basile diretta al Sig. Sindaco, alcuni dati circa i tempi di attesa relativi alle attività ambulatoriali istituzionali ed in libera professione. A nostro parere vi è una deficienza contrattuale in merito all’attività ambulatoriale istituzionale mentre, non a caso, spicca una grande efficienza nell’attività a pagamento.
Ci siamo interessati alla questione ed abbiamo preso a base i tempi di attesa della Cardiologia, una branca medica delicata e dove è importante l’intervento temporale,visti gli 80 giorni di attesa.
Ebbene in Cardiologia mancano 3 medici non sostituiti a seguito di pensionamento e trasferimenti in altra sede, e l’attuale situazione è destinata ad aggravarsi per la possibile sospensione dell’attività ambulatoriale.
Altra questione sta destando allarme nella popolazione e tra gli operatori: le voci di una possibile dismissione di Ortopedia 1 (per capire la Unità Operativa proveniente dall’ospedale civile).
Non riusciamo a capire la logica della supposta operazione, anche se stiamo cercando di ragionare con metodo privatistico che da anni sta caratterizzando la gestione del “ Nuovo Ospedale di Sassuolo srl”, quindi con un occhio sul conto economico.
Ebbene sottoponiamo al giudizio dei cittadini,delle forze politiche e sociali la questione e ci permettiamo di riportare un passo della risposta della Direzione Generale dell’Azienda USL, datata 6 settembre 2005,in risposta ad una interrogazione di un rappresentante del partito in Consiglio Comunale di Sassuolo a proposito delle due unità operative di Ortopedia “ …l’ambito ortopedico sono state definite e riportate in numerosi incontri istituzionali, le modalità che sottendono alle scelte intraprese.
L’attività svolta dalla Unità Operativa di Ortopedia della ex Casa di Cura Villa Fiorita ha un suo ambito ben definito e riguarda la chirurgia artoscopica ortopedica; questa attività è da sempre riconosciuta in ambito provinciale ed extra-provinciale per la validità dei professionisti che vi operano ed il notevole gradimento dell’utenza.
La Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia proveniente dall’ex Ospedale,altrettanto qualificata,svolge una attività correlata alla traumatologia, alla protesica ed alla più generale attività ortopedica e gode di riconoscimento e stima da parte di utenti provenienti dal Distretto e da altre sedi provinciali ed extra provinciali.
Le motivazioni tecniche che hanno indotto ad organizzare l’attività mediante due Unità Operative distinte sono quindi del tutto evidenti: differenziare l’offerta e fornire prestazioni di elevata qualità in tutto l’ambito ortopedico, stimolando professionalità presenti. Ogni Unità Operativa ha in questo modo una propria identità ed un proprio ruolo ben definito; l’utente riceve una risposta di elevata qualità e percorsi chiari rispetto alle proprie specifiche esigenze“.
La cosa non ci aveva convinto ma quando un Direttore, parla “ex cattedra“, con la copertura dell’Assessore Regionale alla Sanità non c’è che da baciare la pantofola e “credere“.
I disastri economici si sono visti e guarda caso, Modena ed Imola, presentano deficit ripianati, tecnicamente ben presentati e motivati, ma alla fine sempre a carico dei cittadini attraverso la tassazione regionale. La forma è rispettata ma la sostanza è a carico dei cittadini.
Al riguardo, per mettere fine alle voce di “radio ospedale“ sarebbe meglio che il Sig. Direttore Generale dell’Azienda USL, d’accordo con il nuovo Assessore Regionale alla Sanità, si facesse sentire o quanto meno chiarire che il tutto verrà discusso nel nuovo PAL. Siamo disponibili ad una raccolta di firme nel Distretto.
Cogliamo infine l’occasione per sapere quando verrà utilizzata la vecchia sede di proprietà della Immobiliare Villa Fiorita srl, controllata interamente dalla Azienda USL, per trasferire attività svolte nella sede di via Alessandrini/via Cavallotti e per le quali continuiamo a pagare l’affitto (si dice € 500.000 anno).
Due strutture vuote (Vecchio Ospedale e Vecchia Villa Fiorita e noi paghiamo l’affitto …mah se qualcuno sente batta un colpo!

Mario Cardone Partito Socialista Italiano

venerdì 4 giugno 2010

Mannino (Partito Socialista Sassuolo) in merito agli incentivi statali 15 apr 10


Partono gli incentivi statali per tutta una serie di comparti produttivi fortemente regionalizzati; ricordiamo i mobili della Brianza, i cantieri navali liguri e tanti altri……. Avevamo esortato i Nostri Deputati delle provincie di Modena e Reggio ad intervenire per poter, tramite emendamendo alla Legge, far concorrere alla “FIATONA” anche il settore ceramico.

Come si sa gli incentivi sono limitati, si poteva anche aumentarli……avevamo detto come.

Prendiamo atto del disinteresse o della disattenzione dei Preposti……..non ci rimane che concentrarci alla nostra “FIATONA” Sassolese e sperare che i nostri parlamentari partecipano almeno a questa divertente competizione locale………magari per prendere fiato e ai prossimi incentivi……..non arrivino tardi, che come si sa chi tardi arriva male alloggia.

(Franco Mannino, Partito Socialista Sassuolo)

Sassuolo, Cardone e Mannino (PSI): nota post elezioni 01 apr 10


Al di la del balletto sulle cifre che sta tenendo banco in questo post elezioni,visto che la cosa ci interessa relativamente, vogliamo ringraziare tutti gli elettori socialisti, che nonostante l’assenza del simbolo socialista, hanno fattivamente risposto all’appello al voto e che hanno contribuito alla vittoria del centro-sinistra per il governo della Regione Emilia Romagna.

Le analisi dei flussi elettorali, molto complesse, si prestano a variegate interpretazioni di parte. La coperta politica è corta ed ognuno cerca di utilizzarla secondo le convenienze di parte, ma ci sta sfuggendo che il fenomeno dell’astensione dal voto è il fatto politicamente rilevante, che va capito attraverso il contatto con la gente, per dare risposte concrete. Da oggi abbiamo quattro anni per misurarci sul governo locale. A chi spetta governare lo faccia con concretezza, tenendo conto delle sofferenze della crisi economica. Chi deve fare opposizione lo faccia con proposte e presenza concreta e costante, sempre su fatti seri. L’unità delle forze che si richiamano al centro-sinistra, siano esse strutturate come partiti, siano esse presenti come movimenti organizzati o spontanei è la condizione primarie per una credibile alternativa al governo del centro-destra.

Non ci stanno convincendo richiami ad un rapporto di confronto, parziale, con alcune forze ( IDV e Grillini). Caso mai fosse sfuggito, anche altre forze politiche, non solo hanno contribuito alla vittoria del centro-sinistra nelle recenti elezioni regionali, ma sono attivamente presenti sul territorio. Forse qualcuno pensa che tali forze siano, comunque, acquisite, o quanto meno egemonizzate, nella logica dei blocchi bipartitici…..errore politico fatale.

I Socialisti, rispettosi delle scelte politiche dell’esecutivo regionale, hanno attivamente e fattivamente collaborato al risultato elettorale, come dimostrato dalla dichiarazione di voto di preferenza ad un candidato nella lista del PD provinciale che si è misurato, con noi, sul piano programmatico e dalla presenza attiva alla iniziativa, di alcune forze della sinistra, sulla raccolta di firme per la istituzione del “ registro del testamento biologico” nel Comune di Sassuolo.

Aspettiamo, ancora, fiduciosi, per un confronto sulle cose da fare e per una proposta, alla città, di alternativa riformista al governo di centro-destra, impropriamente regalato, l’anno passato, da una sinistra divisa, rissosa e strategicamente inesistente.

(Mario Cardone Direzione Provinciale PSI, Franco Mannino Coordinatore PSI Sassuolo)

Appello di esponenti Socialisti per un confronto civile sulle cose da fare a Sassuolo 26 gen 10


I Socialisti sassolesi, pur nella diversità degli schieramenti politici, da tempo hanno posto all’attenzione delle forze politiche, sociali e produttive, i riflessi negativi della crisi economica che sta duramente colpendo, in maniera indiscriminata, tutta la città. A rischio l’eccellenza raggiunta con il proficuo lavoro di tutti gli attori.

I dati che ci provengono dagli osservatori congiunturali, da quelli economici a quelli sociali, ci confermano la preoccupazione e ci richiamano alla politica del “ fare”.

In questa situazione economica di sofferenza si sta manifestando il meccanismo pericoloso della rissa politica, che di regola porta allo sfilacciamento del tessuto sociale, verificabile anche in società avanzate. Il 2010 sarà sicuramente un anno molto pesante sotto il profilo sociale ed economico. I lavoratori, gli artigiani, i commercianti e gli imprenditori hanno la necessità di sentire le istituzioni e l’insieme delle forze politiche vicine a loro. Devono sapere che nulla sarà intentato per riuscire a ridare una speranza a tutti noi che abbiamo scelto di vivere e lavorare nel distretto ceramico.

Non c’è più tempo per le risse politiche ma solo per il dialogo a 360° con tutti quanti hanno a cuore questo sistema paese. Sassuolo ha solide fondamenta democratiche, civili e di tolleranza, frutto di lotte, di lavoro e sacrifici ma notiamo segnali pericolosi. Il nostro invito alle Istituzioni rappresentative ed alle forze politiche per il ritorno ad un confronto sereno e costruttivo nell’interesse della città.

Abbiamo letto sulla stampa locale circa il confronto, a distanza, tra il Sindaco ed il nuovo Segretario del Partito Democratico, proprio sulla questione della dialettica politica, buona cosa, ma non basta il dialogo “parziale” tra forze che si ispirano alla pratica “ bipolare”. Nella società sassolese sono attive forze politiche organizzate e movimenti, anche non rappresentate nel Consiglio Comunale ma che hanno “cose” da dire.

Molto spesso l’impegno al di fuori delle istituzioni è altrettanto importante di quello che svolgono i nostri rappresentanti in Consiglio Comunale e nella Giunta della Città. Per questo ci sentiamo in dovere di sollecitare un tavolo comune per verificare la reale volontà al confronto tra le varie forze politiche.

(Prini, Cardone, Bondi, Mannino)

Mario Cardone: nota diretta all’Amministrazione sassolese per ricordare Bettino Craxi nel decennale della morte 30 dic 09


La buona notizia che viene da Milano riempie di gioia i Socialisti sassolesi. Infatti il Sindaco Moratti in ricordo del compianto Bettino Craxi, socialista ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, nel decennale della sua morte avvenuta il 19 gennaio del 2000, in esilio, in terra d’Africa, ha deciso di intestargli una strada o un qualcosa che possa indicare agli italiani, di memoria corta, il contributo, tangibile, di rinnovamento della politica italiana ed i risultati raggiunti.

I Socialisti sassolesi avevano, nella precedente legislatura amministrativa, presentato in Consiglio Comunale un ordine del giorno per invitare la Giunta a ricordare Bettino Craxi, con la dedica di una strada,ma non ci furono sufficienti solidarietà.

I Socialisti sassolesi fanno appello alla nuova amministrazione ed in particolare al Sig.Sindaco, affinché nel decennale della morte dello statista Craxi si possono concordare iniziative per ricordarne la figura, come del resto avverrà nel Senato della Repubblica.

(Mario Cardone, Francesco Mannino)

Fassbinder: Mannino e Cardone si rivolgono all’assessore Nocetti 28 nov 09


Al Sig/ra Assessore Avv. Cristiana Nocetti

In qualità di iscritti al Partito Socialista con sede in Sassuolo, via Mazzini, ci permettiamo, forse in modo irritale, di portare a conoscenza della S.V. la questione del Circolo Sociale Fassbinder operativo nel quartiere Rometta Alta,in una struttura di proprietà del Comune di Sassuolo.

Nel paese è in corso un dibattito, su presunte voci, di chiusura del Fassbinder, con variegate motivazioni il tutto alimentato dall’assenza di atti ufficiali. Oggi pomeriggio è previsto un presidio a testimonianza della continuità di una struttura autogestita, crediamo l’unica presente nel Comune di Sassuolo. Giustamente l’Amministrazione ha emesso un comunicato sull’iniziativa ed ha ritualmente allertate le forze dell’ordine.

Ci auguriamo che il presidio sia civile e democratico, con diffida ai provocatori delle rispettive curve. Forse,Sig/ra Assessore, sarebbe utile la Sua presenza per chiarire, il pensiero della Giunta sulla continuità di una “struttura autogestita”.

La ringraziamo per l’attenzione.

Mario Cardone – Francesco Mannino

Mannino (Partito Socialista) scrive all’assessore alle Politiche sociali del Comune di Sassuolo 18 nov 09


Credo sia essenziale sgombrare il campo da possibili fraintesi, IO sono il Partito Socialista, LEI e’ l’Assessore alle Politiche Sociali. Se Lei e’ alla ricerca di pubblicità, come ringrazia in altra pagina, e se Lei continua con questi atteggiamenti (supportati dal tifo da stadio dal Sig Sindaco) non consoni al ruolo che ricopre, purtroppo e mio malgrado, per gli argomenti delicati che trattiamo, non esiterò a farla diventare una “STAR” anche fuori dal territorio provinciale.

I Servizi Sociali non hanno e non potranno mai avere colori politici, sono per eccellenza portatori di risposte ai ceti deboli e vanno trattati col massimo di rispetto e dignità.

Lei e’ esecutore del volere Politico, quindi removibile (come tutti i Signori componenti la Giunta). Ovviamente, per volere di chi le ha affidato l’incarico o tramite petizione popolare. Questi estremi sono frutto di ragionamenti politici, in contrapposizione alle esternazione, sempre politiche, da Lei consigliate agli extracomunitari in mancanza di lavoro.

Lei, forse, prima di rispondere ai Socialisti, dovrebbe leggere bene, capire gli scritti molto chiari e farsi un esame di coscienza.

Io l’ho accusata di aver esternato un consiglio aberrante (ho sentito male?), ero presente. Il Dott.Cardone, come e’ suo uso e costume ha scritto testualmente: “DALLA LETTURA DELLA NOTA EMESSA DAL COMUNE RIGUARDO I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE, SULLA MOZIONE PD, SE CONFERMATA, SIAMO ESTEREFATTI DALLE TESI ESPRESSE”.

“Se confermata” “Tesi”……smentisce questa tesi o consiglio?

Il Dott.Cardone ha posto, dopo, ad altri soggetti una serie di interrogativi, che nulla hanno a che vedere con la sua onesta’, ma a cui ha risposto Lei, facendo un ulteriore confusione di ruoli.

Su una cosa concordiamo Sig.Assessore, non e’ tempo di querelle infantili, tutti abbiamo l’obbligo di cercare soluzioni soddisfacenti e umane, concentriamoci su questo.

Una frase da Lei scritta mi ha colpito, spero di averla recepita bene e ne chiedo la conferma, “sull’argomento della residenzialità ci sarà un ulteriore motivo di confronto su delle idee diverse” … se fate un passo indietro vi sarà riconosciuto l’impegno posto.

Cordiali Saluti

Francesco Mannino – Partito Socialista Sassuolo