venerdì 24 dicembre 2010

Sandro Pertini - l'idea di socialismo

Dal PSI sassolese una valutazione sulla congiuntura del Distretto


Abbiamo preso atto dei dati congiunturali resi noti il 22 dicembre da Confindustria Ceramica,riferiti al periodo 1/1- 30/09/2010 , pubblicati sulla stampa locale.Ci partecipano della ripresa delle esportazioni in piastrelle di ceramica con un positivo del 5,65 % complessivo ma diversificato per alcune aree geografiche,in tendenza con i dati di crescita complessivi e di settore ( edilizia ) e ci piacere costatare la crescita delle esportazioni in Germania con un dato positivo del 5 %. Abbiamo anche saputo che la produzione in media aumenterà del 6/7 %.,mentre le vendite si stimano in incremento del 1 %.Ci partecipano,anche,che il mercato italiano è in forte sofferenza e non da cenni di ripresa.Da tempo abbiamo sostenuto,ne fanno fede i nostri interventi scritti e parlati,per un intervento del Ministero dello Sviluppo Economico per la dichiarazione di settore in crisi.Polemicamente facciamo notare che si sono registrati interventi in settori ed in aree geografiche con coperture,ma è da riconoscere, politicamente determinanti.Ricordiamo che qualche tempo fa prendemmo chiara posizione a fianco di Confindustria Ceramica sulla questione della gara di “gas release “….avevamo ragione viste le recenti notizie sulla cloaca ENI.Siamo convinti che la forza e la determinazione di Confindustria Ceramica è una garanzia di crescita e di raccolta di sinergie positive,ma siamo preoccupati, sul versante della forza lavoro che sta soffrendo enormemente.Abbiamo mutuato alcuni dati dal Centro Studi della CGL Emilia Romagna,che perlomeno a noi stanno facendo riflettere e che accompagniamo per la valutazione delle forze politiche e sociali del distretto e per tutti i lavoratori ( dipendenti ed autonomi )

Ammortizzatori sociali Emilia Romagna

- totale ore anno 2009 ( ordinaria-straordinaria-deroga) 65 milioni

- totale ore periodo 1/1- 30/11/2010 ( ordinaria-straordinaria,deroga ) 108,7 milioni

- calo del 41,9 % della CIO , crescita della CIS del 170 % e di 49,9 milioni di ore per CID

rispetto alle 9,3 milioni di ore del 2009

- Il settore ceramico incide per il 12 % nella ordinaria,per il 17 % nella straordinaria.

Vogliamo capire cosa sta succedendo e che passi concreti vogliamo fare per risolvere le questioni ?

(Partito Socialista Italiano Sassuolo)

mercoledì 22 dicembre 2010

Modello Neorenano ed Economia delle Conoscenze

Modello Neorenano ed Economia delle Conoscenze

Cardone, PSI Sassuolo: ‘Post scriptum sul bilancio di previsione 2011′


Nella nota del 17 dicembre ci eravamo, tra l’altro, soffermati, solo per titoli, sulla politica delle entrate, alla ricerca di nuovi cespiti da attrarre a tassazione onde sgravare il prelievo sul lavoro (dipendente ed autonomo), ad esempio l’addizionale comunale attraverso una maggiore fascia di reddito non imponibile, un intervento, in diminuzione o sgravi selettivi, sulle aliquote ICI per i fabbricati produttivi. E’ giusto mantenere inalterata la pressione fiscale, anche perché i sassolesi contribuiscono per circa 500 euro a testa.Da tempo insistiamo su un intervento fiscale locale sulle aree edificabili individuate nel PSC,al riguardo segnaliamo tanti Comuni emiliani che hanno seguito tale indicazione.Recentemente abbiamo posto la questione di sottoporre a tassazione ICI le cave.Abbiamo richiesto di interessare l’Agenzia del Territorio per la revisione degli estimi catastali nelle microzone.Vediamo in positivo la istituzione del Consiglio Tributario in applicazione del D.L 78/2010 per una effettiva ed utile collaborazione con le Agenzie fiscali ed INPS. Noi, al contrario, di tanti detrattori della collaborazione, non guardiamo solo all’incasso del 33 % sulle posizioni segnalate, ma guardiamo, anche,alla programmazione fiscale del territorio, come, ci sembra, richiesto da tante associazioni di categoria.Del resto, ricordiamo, che c’è stato un intervento importante, quando il Consiglio Comunale di Sassuolo, ha votato, alla unanimità la richiesta, diretta all’Osservatorio. Regionale Studi di Settore, di sospensione degli stessi, per crisi economica.Ci sembra giuridicamente legittima la tassazione ai fini ICI della nuova struttura ospedaliera, anche se di proprietà pubblica,visto che la gestione è affidata ad una società con fini di lucro.Ci sembra anche giuridicamente legittima la tassazione,ai fini ICI, del vecchio ospedale, oramai sul mercato, come area edificabile.Sarebbero da verificare, sempre per la tassazione ai fini ICI, i beni immobili della Chiesa Cattolica la dove vengono svolte attività mercantili.Come si vede, richiamiamo l’attenzione sull’ampliamento della base imponibile attraverso l’eliminazione di sacche di elusione e talvolta di evasione.C’è una parte che potrebbe entrare in entrate straordinarie, da destinare a ridurre i debiti del Comune e della SGP.Facciamo riferimento alla “rottamazione“ delle cartelle di pagamento, per sanzioni al Codice della strada,per gli anni 2002/2004,nonché ad un “condono“ dei tributi locali in applicazione della legge 289/2002……intendiamoci condono significa incasso della sola imposta comunale ed abbuono di interessi e sanzioni.

(Mario Cardone, Partito Socialista Italiano Sassuolo, Libero Pensiero)

lunedì 20 dicembre 2010

"IL BUNGA BUNGA DEL DITTATORE" E' STATO PAGATO CON SOLDI PUBBLICI". DURA DENUNCIA DI "DEMOCRAZIA E LEGALITA'" SULLO SPETTACOLO ORGANIZZATO DALL'IDV A BOLOGNA. - Il Tribuno

"IL BUNGA BUNGA DEL DITTATORE" E' STATO PAGATO CON SOLDI PUBBLICI". DURA DENUNCIA DI "DEMOCRAZIA E LEGALITA'" SULLO SPETTACOLO ORGANIZZATO DALL'IDV A BOLOGNA. - Il Tribuno

Notizie locali - Modena

Notizie locali - Modena

NENCINI: PER NUOVO IL CENTROSINISTRA UN SOLO LEADER E UN PROGRAMMA CONCRETO E COMPRENSIBILE - Partito Socialista - Primo piano

NENCINI: PER NUOVO IL CENTROSINISTRA UN SOLO LEADER E UN PROGRAMMA CONCRETO E COMPRENSIBILE - Partito Socialista - Primo piano

Notizie locali - Modena

Notizie locali - Modena

Emilia Romagna. Interrogazione di Rita Moriconi sui problemi derivanti dalla disabilità - Partito Socialista Italiano

Emilia Romagna. Interrogazione di Rita Moriconi sui problemi derivanti dalla disabilità - Partito Socialista Italiano

Congresso PSI Emilia-Romagna: fallisce il tentativo di tener fuori la FGS. Passa odg dei giovani socialisti!

Congresso PSI Emilia-Romagna: fallisce il tentativo di tener fuori la FGS. Passa odg dei giovani socialisti!

domenica 21 novembre 2010

DAT Sassuolo, nota stampa ufficiale del Comitato promotore | Sassuolo 2000

DAT Sassuolo, nota stampa ufficiale del Comitato promotore | Sassuolo 2000

Partito Socialista di Modena e Provincia - CONGRESSO REGIONALE P.S.I.

Partito Socialista di Modena e Provincia - CONGRESSO REGIONALE P.S.I.

Sassuolo: Cardone (Psi), “si rinnova l’alleanza Governo-Vaticano” | Sassuolo 2000

Sassuolo: Cardone (Psi), “si rinnova l’alleanza Governo-Vaticano” | Sassuolo 2000

Cardone (PSI): ennesima fregatura rifilata ai sassolesi, a proposito della TIA | Sassuolo 2000

Cardone (PSI): ennesima fregatura rifilata ai sassolesi, a proposito della TIA | Sassuolo 2000

Psi su tassazione delle “cave” ai fini ICI | Sassuolo 2000

Psi su tassazione delle “cave” ai fini ICI | Sassuolo 2000

Il direttivo PSI Modena a proposito della nomina del CdA della Fondazione CRM | Sassuolo 2000

Il direttivo PSI Modena a proposito della nomina del CdA della Fondazione CRM | Sassuolo 2000

Sassuolo, nota di Mario Cardone (PSI) sul cinque per mille | Sassuolo 2000

Sassuolo, nota di Mario Cardone (PSI) sul cinque per mille | Sassuolo 2000

Nota Psi Modena su Cda Fondazione Cassa di Risparmio | Sassuolo 2000

Nota Psi Modena su Cda Fondazione Cassa di Risparmio | Sassuolo 2000

Congressuale Provinciale Partito Socialista: Orlando Giovanni Franco confermato segretario. Due sassolesi tra i delegati al Congresso Regionale | Sassuolo 2000

Congressuale Provinciale Partito Socialista: Orlando Giovanni Franco confermato segretario. Due sassolesi tra i delegati al Congresso Regionale | Sassuolo 2000

Psi Sassuolo su alienazione beni Comune | Sassuolo 2000

Psi Sassuolo su alienazione beni Comune | Sassuolo 2000

Secondo congresso provinciale Federazione PSI Modena | Sassuolo 2000

Secondo congresso provinciale Federazione PSI Modena | Sassuolo 2000

mercoledì 20 ottobre 2010

NENCINI ALLA MORONI: I SOCIALISTI COME MARZIANI. DIVISI TRA FINI E BERLUSCONI - Partito Socialista - Primo piano

NENCINI ALLA MORONI: I SOCIALISTI COME MARZIANI. DIVISI TRA FINI E BERLUSCONI - Partito Socialista - Primo piano

Facebook | L'onorevole sconfitta di Occhetto, la disfatta di D'Alema e Veltroni, ed il ruolo della Lega dei Socialisti

Facebook | L'onorevole sconfitta di Occhetto, la disfatta di D'Alema e Veltroni, ed il ruolo della Lega dei Socialisti

Lazio, Romanzi: Sanità, la Polverini non parla con i sindaci e schiera le forze dell'ordine - Partito Socialista Italiano

Lazio, Romanzi: Sanità, la Polverini non parla con i sindaci e schiera le forze dell'ordine - Partito Socialista Italiano

Il PSI di Sassuolo circa l’Assemblea lavoratori Ferrari auto Maranello


Una prova ulteriore di lungimiranza industriale, quella che appare dalla nota stampa, del Presidente della Ferrari auto, un’azienda modello di lunga tradizione, attenta al benessere dei propri collaboratori, che non lesina investimenti su tutti i settori, un vero vanto per la proprietà e per l’Italia tutta, attenta alla crescita professionale, salvaguardando, cosa importantissima, tutti i posti di lavoro.
Noi che non sappiamo, perché non viviamo l’Azienda, non ci permettiamo di dubitare sulla veridicità di quanto affermato. Ferrari Auto è parte della ricchezza del nostro territorio e dell’Italia.
Questo ci pone un interrogativo…..come mai questo rinfacciare alle maestranze il dato e il fatto?
E’ una caduta di stile aziendale o un non riconoscimento dei dipendenti di quanto sono fortunati ad essere parte integrante di questa grande realtà, in tempi cosi difficili per l’occupazione, dato che la crisi non ha risparmiato neanche i beni di lusso.
Per chi credeva che Pomigliano fosse anni luce lontano, noi leggiamo tra le righe di questo comunicato una strana asimmetria, con una differenza che pesa, non poco……l’impossibilità di delocalizzare la produzione, pensate una Ferrari costruita in Cina o in Polonia e non a Maranello.
“Quindi da oggi voglio” tutti gli obiettivi finanziari raggiunti a medio termine e “poi “ oltre alle normali paghe un congruo premio verrà elargito, noi consigliamo a tutti i sindacati di non preoccuparsi del premio finale ma bensì di quali obiettivi ci si propone e come ci si arriva.
“Grande rispetto per Sindacati ed è giusto che ci siano nella fabbrica……ma Voi parlate con Me tramite ”, una forma di democrazia diretta che al nostro umile pensiero mira semplicemente a rappresentare l’Azienda e i lavoratori, magari in un futuro scenario privo di contratto nazionale del lavoro.
(Partito Socialista Italiano, Sezione di Sassuolo)

PARMA. FRANCESCO CASTRIA ASSESSORE ALLA SICUREZZA E AI RAPPORTI CON LA COMUNITÀ EUROPEA - Partito Socialista - Comunicati

PARMA. FRANCESCO CASTRIA ASSESSORE ALLA SICUREZZA E AI RAPPORTI CON LA COMUNITÀ EUROPEA - Partito Socialista - Comunicati

Fiorani (Fiom/Cgil) risponde al Presidente di Ferrari Auto | Sassuolo 2000

Fiorani (Fiom/Cgil) risponde al Presidente di Ferrari Auto | Sassuolo 2000

Famiglia distrutta a Novi: intervento del PSI sassolese | Sassuolo 2000

Famiglia distrutta a Novi: intervento del PSI sassolese | Sassuolo 2000

lunedì 27 settembre 2010

Il PSI di Sassuolo sulla questione del 5 per mille


Il Partito Socialista era intervenuto, tempestivamente, in data 10 aprile 2010, proprio sulla questione del 5 per mille e ciò a completamento di un ragionamento iniziato dalla CGIL locale sulla politica della emergenza economica. Delle questioni da noi poste, la CGIL non ha creduto opportuno darci risposta…..ma a noi va bene così.
Anche l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune, a margine dell’iniziativa relativa alla costituzione del fondo di solidarietà per i cittadini colpiti dalla crisi economica, aveva invitato i cittadini a devolvere il 5 per mille al Comune.
Visto la proposta di ordine del giorno che verrà sottoposta alla discussione ed approvazione del Consiglio Comunale, sottoscritta dal gruppo consiliare della Lega Nord, per capirci bene e meglio, cercheremo di mettere in ordine alcuni passaggi:
- Gli ultimi dati relativi alla destinazione del 5 per mille ai Comuni risalgono all’anno di imposta 2006 per la dichiarazione dei redditi presentata nel 2007…..ebbene il Comune di Sassuolo registrò 1008 scelte per un totale di 23.982,72 euro molto lontano dai preventivati 1.956.521,74 euro, cifra realisticamente irraggiungibile atteso che l’ipotesi della Lega prevede che tutti i sassolesi devolvono al Comune la scelta del 5 per mille.
- Il Decreto Legge 25 giugno 2008 n° 112 ripristinò la possibilità di devolvere ai Comuni il 5 per mille per i redditi prodotti nel 2008 da dichiarare nel 2009.
- Il Decreto Legge 25 marzo 2010 n° 40 ha mantenuto la possibilità per i Comuni di vedersi devolvere il 5 per mille sui redditi prodotti nel 2009 da dichiarare nel 2010.
L’iniziativa del Gruppo Consiliare della Lega Nord, lodevole, è arrivata fuori tempo, visto che la denuncia dei redditi per l’anno 2009 è stata già presentata dagli italiani, comunque la cosa vale per il 2011 se il Governo manterrà la possibilità di devolvere il 5 per mille ai Comuni.
Un, forse malizioso, sospetto ci sta rendendo la vita difficile, ma il tutto si chiarirà a breve. La questione riguarda il passaggio dove si invita il Sindaco e la Giunta a destinare le risorse della devoluzione del 5 per mille al Comune al “fondo per i residenti che versano in gravi difficoltà economiche a causa della crisi“.
Siamo sicuri che la Lega conosce che i soggetti ammessi al riparto del 5 per mille devono redigere entro un anno dalla ricezione delle somme un apposito rendiconto sulla destinazione.
Secondo noi sarebbe opportuno la revoca dell’atto di indirizzo della Giunta sulla destinazione del fondo per i residenti, anche perché un cittadino residente a Sassuolo, da meno di 10 anni, nel caso di extracomunitario, può destinare per scelta di devolvere il 5 per mille al Comune, ma in base all’atto di indirizzo della Giunta non può usufruire dei contributi previsti dal fondo.

(Partito Socialista Italiano, Sezione di Sassuolo)

Cerverizzo (Lista Civica Pattuzzi) su atti vandalici Parco Amico | Sassuolo 2000

Cerverizzo (Lista Civica Pattuzzi) su atti vandalici Parco Amico | Sassuolo 2000

Intervento di Lanfranco Turci a Volpedo | LeRagioni.it

Intervento di Lanfranco Turci a Volpedo | LeRagioni.it

Facebook (2) | Proviamo a ripartire?Cosa ne pensate?

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Bilancio Comune Modena: Cardone (Psi) su dichiarazioni Leoni (Pdl) | Sassuolo 2000

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Prima Festa Nazionale dell'Avanti! della domenica - Socialismo & Libertà | RadioRadicale.it

Prima Festa Nazionale dell'Avanti! della domenica - Socialismo & Libertà | RadioRadicale.it

Il PSI sui vandali al parco Amico di Braida a Sassuolo | Sassuolo 2000

Il PSI sui vandali al parco Amico di Braida a Sassuolo | Sassuolo 2000

sabato 11 settembre 2010

Psi Sassuolo su Contestazioni Torino


Contestazione o strategia?
Non ci convincono queste contestazioni Torinesi, in escalation, le condanniamo senza se e senza ma!
Solidarietà al Sen. Schifani, alto rappresentante dell’Istituzione, prima che politico e al Seg. Della CISL Raffaele Bonanni. In democrazia tutto può essere non condivisibile e tutti possiamo essere contestabili per le idee o per quello che si rappresenta.
A chi porta giovamento, nell’attuale situazione politica, mortificare la democrazia e il rispetto dovuto a degli ospiti?
Se sono meritevoli di dissenso non si rinnova la fiducia alle prossime elezioni al politico e la delega all’Associazione di appartenenza al Sindacalista,invece di creare due vittime dell’intolleranza democratica. La nostra comprensione và anche alla FESTA DEL PD di Torino che non ha esitato a definire “squadristi” gli autori dei fatti citati.
Non è corretta e tanto meno democratica l’infelice dichiarazione del Ministro Calderoli, ponendo l’interrogativo “Festa del PD o mattatoio? “
Noi Socialisti siamo pronti per l’apertura, a Ferrara, della nostra FESTA NAZIONALE DELL’AVANTI, che vedrà ospiti, nella settimana dal 14 al 19 settembre, alti ed illustri rappresentanti di tutte le Forze Politiche, Sociali ed Imprenditoriali confrontarsi democraticamente a 360° nei vari incontri pomeridiani e serali.
Noi Socialisti,che negli anni 80 abbiamo invitato al Nostro Congresso i rappresentanti del MSI, incuranti delle critiche esterne e forti del nostro senso di confronto democratico, dobbiamo temere che ,forse,che nel 2010 anche la nostra FESTA DELL’AVANTI si trasformi in un mattatoio?

PARTITO SOCIALISTA ITALIANO – Sezione di Sassuolo

PSI Sassuolo: “Anticipiamo il futuro” | Sassuolo 2000

PSI Sassuolo: “Anticipiamo il futuro” | Sassuolo 2000

Mannino (PSI Sassuolo): ‘La situazione è grave ma non seria’ | Sassuolo 2000

Mannino (PSI Sassuolo): ‘La situazione è grave ma non seria’ | Sassuolo 2000

SCUOLA. DI LELLO: PAGARE GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE CON L' 8 PER MILLE ALLA CHIESA - Partito Socialista - Primo piano

SCUOLA. DI LELLO: PAGARE GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE CON L' 8 PER MILLE ALLA CHIESA - Partito Socialista - Primo piano

Televideo RAI - Aggiungi alla tua home page

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Mannino, coordinatore PSI Sassuolo: ‘la Cina è vicina’ | Sassuolo 2000

Mannino, coordinatore PSI Sassuolo: ‘la Cina è vicina’ | Sassuolo 2000

Cardone (Direttivo Provinciale Psi Modena) sulla semestrale della società Hera | Sassuolo 2000

Cardone (Direttivo Provinciale Psi Modena) sulla semestrale della società Hera | Sassuolo 2000

LABELLARTE: SOLIDARIETA' A DANIELA MIGNOGNA - Partito Socialista - Primo piano

LABELLARTE: SOLIDARIETA' A DANIELA MIGNOGNA - Partito Socialista - Primo piano

sabato 28 agosto 2010

Facebook | Il modello Germania, la FIAT e il nuovo patto sociale.

Facebook | Il modello Germania, la FIAT e il nuovo patto sociale.

Facebook | Caso Noè. Pari opportunità per chi?

Facebook | Caso Noè. Pari opportunità per chi?

Nota del PSI sassolese sulla gestione del ramo di azienda “Eventi” | Sassuolo 2000

Nota del PSI sassolese sulla gestione del ramo di azienda “Eventi” | Sassuolo 2000

Facebook | Silenzio Socialista

Facebook | Silenzio Socialista

Facebook | pensiero ferragostiano

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Mannino (Psi) su “quozienti familiari” | Sassuolo 2000

Mannino (Psi) su “quozienti familiari” | Sassuolo 2000

venerdì 30 luglio 2010

Modena, il punto per le maggioranze di sinistra


Prima delle ferie estive e in attesa dell’inizio delle grandi feste di settembre, è bene fare il punto per le maggioranze di sinistra ( ma anche per le minoranze di sinistra) che governano i comuni. Con tutto quello che è avvenuto, il silenzio assordante che c’è nel PD preoccupa non poco i socialisti che, con il loro scarsissimo risultato, sono ugualmente determinanti per le maggioranze a cominciare da quella di Modena. Nel capoluogo è avviato un grande dibattito che però vede principalmente istituzioni e società civile partecipare attivamente in assenza dei partiti che al massimo lasciano uscire qualche “spiffero” legato agli assetti e ai “ posticini”.
Onde evitare che ci addormentiamo e poi facciamo scoppiare le solite bolle di sapone facciamo presente le seguenti note:

1) è necessario ribadire il senso dell’unità non silenziosa, ma operativa. In sostanza le idee chi ce le ha deve metterle a disposizione. E i partiti hanno un obbligo morale di sviluppare questa azione;

2) I programmi vanno aggiornati sia sulla base del post-crisi, della finanziaria del governo e delle nuove esigenze che la collettività mette in evidenza. Scuola, Università, tecnologia e green -economy hanno bisogno di scelte strategiche e di investimenti effettivi. Il Welfare va rivisto secondo le nuove esigenze dei più poveri e di chi perde il lavoro. Non più tutto a tutti ma le famiglie che hanno due redditi debbono contribuire di più.

3) A proposito di finanziaria emerge su tutti il problema della spesa pubblica e di come reperire le risorse. In particolare al nuovo ruolo dell’ente locale di contrasto all’evasione fiscale. A proposito di federalismo una strategia unitaria del centrosinistra non c’è e va trovata. Questo è un grande tema da dibattere e per il quale accreditarsi come forza di governo nazionale e locale.

4) Ciò che sta accadendo nella Lega dimostra quanto spazio ci sia per recuperare un ruolo dei riformisti riportando a casa una parte importante di quel movimento attraverso il rinnovamento e i partiti – movimenti leggeri e disponibili. Le prossime elezioni amministrative nei comuni modenesi, attraverso il sistema delle liste civiche, può e deve determinare un’inversione di tendenza politicamente di livello e in grado di mettere un corpo di amministratori nuovo al servizio dei cittadini. Sappiamo che su tale questione le valutazioni sono diverse, ma fondamentalmente nei comuni della montagna così come a Finale Emilia può diventare decisivo per il mantenimento delle maggioranze.

5) Uno degli elementi che ha sempre caratterizzato la sinistra riformista (PSI) e il vecchio PCI è quello di mantenere i patti che venivano fatti. Dopo le elezioni regionali si nota un impacciato silenzio e ci si disperde verso richieste che non hanno nulla a che vedere con i patti elettorali. Occorre, a differenza di quello che fa il governo centrale dare corso agli accordi con le nomine negli enti così come è stato pattuito, e non solo sistemando gli anziani scaduti da altri incarichi. E’ questo il primo elemento per dimostrare la saldezza dei principi che rende forte e coesa ogni maggioranza.

Paolo Cristoni, Mario Cardone
Psi Modena

Mannino (Psi) su posizioni Giunta in merito a Ramadam


Non ci siamo mai interessati della vita interna dei vari partiti, è la logica democratica della convivenza sociale. Altra cosa quando le interne e normali diatribe hanno ripercussioni sulla vita sociale esterna, influenzando la politica e la gestione della comunità.
“Possono pregare in strada, la legge lo permette, basta che non la infrangano”: cn questa frase si chiude una dichiarazione del Sindaco di Sassuolo, su decisione di tutta la Giunta a non concedere l’autorizzazione provvisoria per una tensostruttura, sul terreno di proprietà della comunità Islamica, per il periodo del Ramadan.
Non abbiamo letto di problematiche riferite alla sicurezza, o altro …ma solo una laconica, vecchia e stonata frase di rito: a Sassuolo non si vogliono due Centri di Culto, se la sbrighino i Comuni limitrofi.
Nel caso in cui il Sindaco di Fiorano concedesse uno spazio provvisorio, per il tempo occorrente, magari dove si tengono i concerti, permettendo a degli esseri umani di svolgere le loro funzioni Religiose al riparo dal sole e dalle intemperie, non solo sarebbe da elogiare per l’umanità dimostrabile con i fatti, ma farebbe morire di vergogna anche quest’altra metà di Sassolesi che, a parte le chiacchiere, non ci stiamo opponendo concretamente a queste incivili e vergognose discriminazioni.
Intanto prepariamoci a ricordare la grande umanità di Don Ercole… o ho avuto la fortuna di apprezzarlo e sono convinto che avrebbe bastonato, materialmente, la Giunta e il Sindaco.

Franco Mannino coordinatore PSI Sassuolo

Assistenza sociale: lettera di Mannino (Psi) al Sindaco di Sassuolo


Al Signor Sindaco Avv. Luca Caselli Sassuolo

Al Signor Presidente del ConsiglioComunale

Ai Consiglieri Comunali

Mi pregio portare alla Sua cortese attenzione alcune valutazioni politiche in merito alla parità dei diritti, in materia di assistenza sociale, resi più impellenti data la situazione economica della città, il tutto sulla base di alcuni pronunciamenti, recenti, della Magistratura Ordinaria e della Corte Costituzionale.
Con sentenza del 7 luglio u.s. la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legittimità della legge della Regione Toscana, in materia di accoglienza ed integrazione degli stranieri (legge approvata nel giugno 2009 ed oggetto di ricorso da parte del Governo Centrale).
La legge, come noto, trattava l’estensione del diritto di accesso alle prestazioni sanitarie anche a persone con presenza irregolare sul suolo regionale ed è superfluo aggiungere che il limite era rappresentato dai soli indifferibili ed urgenti atti medici e sociali, così come previsto dalla Costituzione.
Altra sentenza del Tribunale di Brescia, a firma del Giudice del Lavoro, datata 22 luglio u.s..La questione nasce nel Comune di Adro, assurto agli “onori” delle cronache, per avere sospeso il “cibo” alla mensa scolastica per i bambini figli di cittadini “morosi” al pagamento del ticket.
La sentenza di cui sopra ha bocciato il regolamento comunale relativo al “Fondo Comunale Affitto”e al fondo “Aiuti alla famiglia per i nuovi nati” nella parte dove si stabiliva “…l’erogazione del contributo è subordinato al possesso dei seguenti requisiti:

1) Residenza del neonato o dell’adottato nel Comune di Adro;

2) I genitori devono essere tra loro coniugati (n.d.r.??? );

3) Cittadinanza di uno Stato dell’Unione Europea di entrambi i genitori (n.d.r.????);

4) Residenza nel Comune di Adro da almeno cinque anni, di almeno un genitore al momento della nascita;

Il Giudice ha richiamato la norma contenuta nell’art. 44 del T.U sulla immigrazione che chiaramente stabilisce che “….. quando il comportamento di un privato o di pubblica amministrazione produce una discriminazione per motivi sociali, etnici, nazionali o religiosi, il giudice può, su istanza di parte, ordinare la cessazione del comportamento pregiudizievole……”
Il Giudice, stabilito che i regolamenti comunali di cui in premessa costituiscono “prestazioni sociali” ha invitato l’Amministrazione a rimuovere gli effetti della discriminazione con richiamo all’art.4 del D.Lgs 215/2003 ed all’art.44 del T.U. sull’immigrazione.
La presente per invitarLa ad una valutazione, in prima istanza giuridica, visto gli orientamenti recenti sulla questione diritti allo Stato Sociale ma anche a quanto contenuto nello Statuto della Regione Emilia Romagna (L.R. 13 del 31 marzo 2005 e successive modificazioni) ed a modificare l’atto di indirizzo di cui alla Delibera di Giunta Comunale 212 del 29 settembre 2009.
Un opportuno richiamo è formulato sul piano politico, vista la Sua dichiarata disponibilità ad un confronto con tutte le forze politiche, anche non rappresentate nel Consiglio Comunale, ed a considerare ricevibile la presente nota…..ricordandoLe che sempre nella sentenza di cui sopra il Giudice, alle controdeduzioni del Comune di Adro che si affidava ad una mera e generica valutazione politica “…alla linea di governo locale premiata dal corpo elettorale locale…” ha dichiarato la “cosa” ininfluente.

Franco Mannino – Coordinatore Partito Socialista Sassuolo

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Nota di Cardone (Psi) sulla tassazione locale e proposte per calo pressione tributaria locale


In questo periodo, anche se caratterizzato da un clima festaiolo favorito dal caldo estivo, vorrei ricordare ai cittadini sassolesi, ma anche alle forze politiche di maggioranza e di minoranza, che si sta preparando, da parte del Governo Centrale, una importante manovra economica fondata, principalmente su tagli “orizzontali”, agli Enti Locali (Comuni, Provincie e Regioni).
Si dice che non vengono messe le mani nella tasche degli italiani con nuove tasse, è vero se parliamo delle tasse dello Stato, credo che ne vengono pagate abbastanza, ma state tranquilli che la Giunta sassolese, per far quadrare i conti, dovrà per forza mettere le mani nelle nostre tasche.
Ho già detto che i sassolesi nel 2008 hanno pagato, in media, 620 euro di tasse locali, comprese nella media regionale che è pari ad euro 2.541 e che a questa ultima media andrebbero aggiunti i circa 180 euro per il “ rusco”.
Segnali contraddittori vengono da Hera che gestisce la tassa sul rusco,mostro giuridico chiamato “ TIA” che per il 2010 ha aumentato, regolarmente deliberato dalla Giunta, il prelievo del 2,55 % e con un servizio non sempre soddisfacente, quindi ogni sassolese, nel 2010 pagherà in media 200 euro per la “monnezza”.
La Giunta e le forze politiche sono chiamate a fare delle scelte prioritarie nella spesa per ridurre la tassazione locale o per non mettere le mani nelle nostre tasche.
Una prima valutazione riguarda la Sassuolo Gestioni Patrimoniali srl, controllata interamente dal Comune, che tra le “ attività “ registra il centro di costo “eventi“, retaggio del passato, ma ripreso allegramente dalla attuale maggioranza politica, che presenta un ricavo previsto, per il 2010 di euro 239.000 ed un costo di euro 654.000.
La gestione del centro di costo “eventi riguarda tutta la attività di promozione del territorio come quella della organizzazione e gestione degli eventi tipici della città”, cosa bella e interessante ma secondo me bisognerebbe fermarsi un pochino, anzi il ramo di azienda, andrebbe ceduto al tessuto economico della città (Confindustria Ceramica,Acimac,APMI,Associazioni dei Commercianti,Associazioni degli Artigiani) e con tutta la “camionata“ di soldi che stanno per arrivare per la “bretella“ qualche sforzo, da parte dei sopraccitati, entusiasti, interlocutori, non farebbe male alle casse del Comune.
Mi permetto di dare un suggerimento a chi spettano le decisioni politiche-amministrative sul piano della riduzione del prelievo fiscale locale:

- sulla base di una recente sentenza della Corte di Cassazione sezione tributaria le detrazioni concesse per la “prima casa“ possono coinvolgere più appartamenti sia pure non unificati nel catasto.

Nel regolamento del Comune di Sassuolo l’appartamento costruito sulla stesso piano, di proprietà del Signor Bianchi, ma iscritto in catasto separatamente, abitato lo stesso da Bianchi che ha una famiglia numerosa, paga l’ICI.
Un intervento regolamentare sarebbe giusto.
Come è auspicabile, sempre un intervento regolamentare, a proposito di ICI e per le aree di “pertinenza” a fabbricati civili ed industriali/artigianali.
Sempre in materia di imposte locali, al fine di incentivare l’apertura di nuove attività artigianali/commerciali, sarebbe anche auspicabile una esenzione triennale da ICI, occupazione suolo pubblico e pubblicità.
Prevedere nel bilancio di previsione 2011, quantomeno di esentare dall’addizionale comunale i redditi imponibili IRPEF fino ad euro 20.000 (oggi l’esenzione è di euro 15.000 )

Mario Cardone – Direzione Provinciale PSI Modena

Libertà Ed Eguaglianza: QUALCHE RIFLESSIONE INTORNO AL TESTAMENTO BIOLOGICO. UNA PROSPETTIVA MOTIVAZIONALE. Intervento di Giuseppe Pasero.


NOTE METODOLOGICHE DELL’ AUTORE A PROPOSITO DI QUESTO LAVORO

Iniziando un lavoro che, avendo come tema centrale quello assai critico del testamento biologico, chiama direttamente in causa la necessità di definire lo spazio dell’autodeterminazione e della libertà personale, penso sia indispensabile anticipare qui le premesse su cui fondiamo le pagine che saranno pubblicate successivamente:

1) La vita appartiene all’individuo di cui costituisce patrimonio inalienabile

2) La qualità della vita è inscindibile dalla qualità delle condizioni in cui si porta a compimento l’irripetibilità del proprio ciclo vitale ed esistenziale

3) In questo senso, parlare di qualità del vivere significa immediatamente ragionare anche intorno al modo in cui la vita termina, ed a quale sia lo spazio di libertà che, eticamente e giuridicamente, debba essere riconosciuto a ciascun individuo che si trovi a fronte della propria morte

4) Secondo la tesi sostenuta nelle pagine che seguiranno, la morte e le forme in cui essa si manifesta appartengono, irrinunciabilmente a ciascuno di noi, esattamente come ci appartiene il processo della nostra vita

5) La stessa tesi colloca in posizione centrale la necessità di definire le circostanze ed i parametri in virtù dei quali un determinato soggetto sia legittimato ad intervenire, direttamente o indirettamente, allo scopo di modificare o di guidare il compimento della propria esistenza

6) Lo sviluppo di un discorso intorno alla possibilità di attribuire, ad un soggetto che lo rivendichi liberamente, il diritto di intervenire allo scopo di rendere più dignitosa ed in senso generale più accettabile - ma, vorrei dire, più vivibile e più sperimentabile - la propria morte, richiede il ricorso a discipline differenti, in cui la psicologia motivazionale possa rispecchiarsi nell’antropologia, nell’etica, nella medicina così come nella psicologia del comportamento

7) Sotto questo profilo, sono portato a considerare l’oggetto delle nostre riflessioni piuttosto come un processo in continuo cambiamento che non come uno stato consolidato in tutte le sue specificità e, prima di tutto, a prendere le distanze da ogni affermazione che possa in qualche modo essere ricondotta a quella di Ludwig Wittgenstein, secondo cui “La Morte non è un evento della Vita: non si vive la Morte”(1). Qualche Autore(2) ha preferito esplicitamente parlare di Morti al plurale, per sottolineare la molteplicità di fisionomie che l’evento-Morte, in quanto processo, assume anche sottoposto alla più rigorosa analisi scientifica. È indubitabile, ad esempio, il numero sempre crescente di malati che solo poche decine d’anni fa sarebbero stati considerati come sicuramente deceduti mentre oggi sono mantenuti artificialmente “in vita”. Adottando anche questo semplice dato come base metodologica, mi sembra credibile definire il confine che, perlomeno nell’immaginario collettivo separa irrimediabilmente la Vita dalla Morte, come un traguardo che si sottrae a tentativi di definizioni semplicistiche; giungendo, di conseguenza, alla conclusione che una sua ipoteticamente ultimativa descrizione non potrà che essere, ancora una volta, altro che il risultato di un complesso lavoro negoziale. Si tratta, ad ogni modo, di un argomento d’importanza cruciale, e porto a sostegno di questo punto di vista alcune domande poste da J. Hamburger(3): “L’organismo umano, quest’immensa colonia di cellule specializzate e non intercambiabili, cessa d’essere tale solo nel momento in cui le cellule sono morte nella loro totalità? Per che cosa ci battiamo: per la vita cellulare o per una certa agglomerazione minimale di cellule, quella che compone l’individuo? E, sulla base di quest’ultima ipotesi, come definire quel minimum necessario perché si abbia ancora il diritto di affermare che un uomo è vivo?”

8) Nel caso che qualche lettore frettoloso fosse tentato di identificare il tema che voglio sviluppare con quello dell’eutanasia, preciso subito che questo introdurrebbe nella mia prospettiva una semplificazione invero alquanto rozza. Preferisco, al contrario, considerare le riflessioni sull’eutanasia semplicemente come una delle ipotesi che aiutano a vivere la propria vita in quanto soggetti liberi e consapevoli. Sotto questo profilo, vorrei precisare ancora che le mie affermazioni si fondano evidentemente su un punto di vista laico, aconfessionale e non religioso, perlomeno nel senso in cui quest’ultimo aggettivo è utilizzato normalmente. Infine, vorrei sottolineare la necessità di affrontare questi argomenti con la massima tolleranza, che costituisce ad ogni modo, in ambito politico e culturale, l’unica garanzia credibile contro soluzioni ideologiche o, peggio ancora, di tipo fondamentalistico e coercitivo.

9) Il tema della morte, così come quello della libertà di scelta che ritengo si debba garantire a maggior ragione a chi soffre, saranno sviluppati nei successivi appuntamenti sotto un duplice profilo. Da un lato si tratterà di un evento di natura biologica, il decesso oggettivamente constatabile che, una volta accaduto, perde per il soggetto che ne è stato protagonista qualunque significato specifico. D’altro canto, in un’ottica completamente diversa, tratterò lo stesso argomento nel suo rapporto specifico con l’uomo e la sua esistenza. Non tanto in quanto momento conclusivo nell’economia di un ciclo di vita, quanto piuttosto come segno del limite ad ogni modo immanente alla nostra vita; il segno della riduzione sempre possibile, anche sino alla nullificazione, delle potenzialità umane. Per quanto riguarda un altro importante punto di vista, quello che considera la morte come inizio di un nuovo ciclo di vita, pur essendone speculativamente attratto non credio sia questa la sede più adatta ad esaminarlo né a svilupparlo.

10) Un’ultima considerazione. Questo lavoro si colloca all’interno di un orizzonte culturale complessivamente ben definito, riconoscibile nelle riflessioni e nei modi in cui il pensiero occidentale si è posto interrogazioni sulla morte e ad esse e per esse ha cercato risposte nei modi più diversi. Incontrando, di volta in volta come ben sappiamo, grandi scoperte scientifiche, paesaggi onirici, drammatiche delusioni ma anche speranze coronate da clamorosi successi.


Giuseppe Pasero
Libertà ed Eguaglianza

Manifestazione a Sassuolo contro il DDL intercettazioni


Sinistra per Sassuolo, Partito Democratico, PSI, IDV, Fed. Sinistra , Lista Usai, Lista Pattuzzi, con l’adesione di Arci e CGIL, hanno promosso una Manifestazione popolare di protesta contro il Disegno di legge sulle intercettazioni per martedì 27 Luglio, ore 21 in piazza Garibaldi a Sassuolo.
Interverranno Dott. Roberto Natale (presidente FNSI) e Bruno Tinti (ex magistrato e scrittore).
Le ragioni della manifestazione:
Questo disegno di legge, nonostante alcuni emendamenti positivi, METTE IN PERICOLO LA SICUREZZA DEI CITTADINI ONESTI, COLPISCE LA LEGALITA, AIUTA LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, RIDUCE LA LIBERTA’ DEI CITTADINI DI COMUNICARE E CONOSCERE (per.es. sottoponendo i blog alle stesse regole dell’informazione professionale)
Infatti:
* E’ falso quando si dice che “siamo tutti intercettati” (80 mila intercettati nel 2009,l’80% dei quali erano appartenenti a mafia e criminalità organizzata , in totale meno dello 0.3% dei cittadini)
* E’ falso quando si dice che si vuole la legge per tutelare la privacy: quella italiana è la disciplina più garantista nel mondo. E’ invece vero che corrotti e corruttori vogliono non essere intercettati e che l’opinione pubblica nulla sappia di loro. Per tutelare la privacy sarebbe bastato la norma proposta dall’emendamento dell’on. Bongiorno: udienza filtro in cui stabilire quel che è rilevante e quindi pubblicabile e quel che non c’entra niente e quindi da distrurre;
* E’ falso che si spenda troppo per intercettare: 230 milioni di € nel 2008 dimenticandosi di dire che le intercettazioni si pagano da sole (per aver intercettato Fiorani e i furbetti delle banche si è recuperato più di tutto quello che si speso in un anno in Italia) e che negli altri Stati sono i gestori telefonici a sopportare il costo delle intercettazioni;
* E’ vero che il crimine organizzato si può contrastare efficacemente, nel mondo di oggi, solo se si utilizzano anche le intercettazioni . E’ vero che con la nuova legge non sarebbero stati individuati gli autori di molti omicidi nè scoperti latitanti di mafia, autori di reati di corruzione e pedofilia
Cosa accadrà se la proposta di legge viene approvata:
Tabulati del traffico telefonico
Oggi si possono estrarre i dati del traffico telefonico transitato su una cabina pubblica. Questo non sarà più possibile., nemmeno per reati di mafia e terrorismo.
Riprese visive
Oggi si possono effettuare, da parte della polizia giudiziaria , riprese visive in luoghi pubblici per la ricerca dei latitanti. Questo non sarà più possibile, nemmeno per reati di mafia, terrorismo, spaccio di stupefacenti
Intercettazioni telefoniche o telematiche
In un sequestro di persona, ad es., le utenze dei familiari della vittima sono estremamente utili perché questi possono ricevere minacce o richieste di denaro. In un caso di omicidio le utenze delle persone vicine alla vittima, soprattutto in contesti mafiosi, consentono di acquisire importanti elementi di prova, ma non sempre si può sapere prima se gli interessati siano a conoscenza dei fatti. Queste intercettazioni non saranno più possibili, nemmeno per delitti di mafia e terrorismo.
Tre giudici ogni 15 giorni
Nel testo modificato da ultimo l’autorizzazione alle operazioni di intercettazione e all’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico è attribuita alla competenza del Tribunale del capoluogo del distretto in composizione collegiale. Per ogni utenza telefonica da sottoporre a intercettazione e per ogni tabulato telefonico da acquisire il pubblico ministero dovrà trasmettere l’intero fascicolo al Tribunale del capoluogo del distretto. Per proseguire le attività di intercettazione oltre il 75° giorno, e sin dall’inizio per le intercettazioni ambientali, la trasmissione degli atti dovrà avvenire di 15 giorni in 15 giorni. Tutto questo è assurdo e servirà a bloccare il funzionamento degli uffici giudiziari, rendendo quasi impossibile proseguire le intercettazioni per delitti gravissimi.
Per l’insieme di queste ragioni invitiamo i cittadini di Sassuolo, del Distretto e della provincia di Modena a partecipare alla manifestazione di protesta.
Il Governo, ancora una volta, si impegna più a risolvere i problemi giudiziari e personali del Premier che quelli dell’Italia, dei lavoratori e delle imprese. Questa legge renderà tutti i cittadini onesti e le istituzioni più deboli nei confronti della criminalità organizzata.

Sinistra per Sassuolo, PD, IDV, Fed.Sinistra, PSI, Lista Pattuzzi, Lista Usai

Sulla questione di Esselunga


Egr. sig. Caprotti,
pur non conoscendoLa se non per la fama dei suoi successi industriali e per la combattività polemica espressa negli ultimi anni, ho deciso di scriverLe una lettera aperta perchè la Sua nuova azione pubblica sui quotidiani nazionali ha azionato il rimorchio della politica di risulta e dato nuovo spazio alle polemiche cattive e, spesso, ignoranti che non portano da nessuna parte.
Anzi, dando ragione al fondo di un importantissimo quotidiano italiano quando afferma : “ che esiste… un grande problema politico della ricchezza, della gestione e della rappresentanza politica dei ceti abbienti”. Io non credo che Lei voglia farsi rappresentare da ex-democristiani o ex liberal-fascisti genuflettenti.
Credo che il Suo essere capitalista sia il naturale completamento dell’essere padrone della propria azienda. Ciò che Lei ha posto è altro rispetto a questa confusa e malinconica scenografia in cui vengono rappresentate iniziative elettorali già giudicate dagli elettori che hanno anche provveduto a dare il valore e il ruolo che meritano alle vicende descritte e richiamate dai Suoi scritti.
Lei invece dice chiaramente che i suoi avversari commerciali hanno buttato soldi dei soci per contrastarLa.
Ma questo, sig. Caprotti, non è il mercato? Quello capitalista in cui Lei opera a Suo agio e al quale si richiama? Non solo: ma ciò che è avvenuto-dice- non poteva accadere se la politica non fosse stata partigiana. Già una volta ha avuto torto, ma oggi ancor di piu’: la Sua teoria non regge e la Sua denuncia zoppica per due motivi. Innanzitutto, attaccando un assessore per le sue idee politiche che, detto a bassa voce, si trasformano in una pubblicità gratuita, non solo per il paragone con quelli che subito Le hanno fatto il controcanto. Cosa significa una tale caduta di stile? E’ più importante far sapere a tutti quello che era già noto, il Suo anticomunismo. Penso che non ce ne fosse bisogno. Il fenomeno, studiato dagli americani si chiama “backfire”: meccanismo di difesa naturale per evitare una dissonanza congnitiva. Siccome si sa invece che i fatti sono piu’ duri di certe convinzioni penso che Lei abbia commesso un grave errore personale attaccando l’assessore, ma ancor più grave quello di accusare la giunta di difendere la cooperazione. I tribunali hanno detto che ciò non è provato.
Io invece sostengo con Lei che se fossi Sindaco della città sarei felice di poter dire che sono stato dalla parte della cooperazione.
Voglio dirLe senza infingimenti che per un socialista essere definito difensore della cooperazione è un merito. Ci sono la storia, la cultura, la società a dire che nel pluralismo economico la cooperazione merita di più; c’è la costituzione a imporlo; oggi l’Europa a ribadirlo senza venir meno al rispetto dell’azienda e del capitalismo che genera lavoro e benessere. Ma voglio concludere citando Plutarco in “Anziani e politica” in omaggio alla sua età e al suo impero industriale: “ Un solo saggio consiglio può vincere molte mani, così come un solo parere, purchè assennato e convincente, può compiere in politica opere splendide e grandiose.
Bene : sig. Caprotti pensabile che sul piano nazionale cooperative e Lei non possano trovare un accordo equo senza distorcere la concorrenza e il libero mercato?
Io non credo. L’Italia ha bisogno di saggezza; capitalismo e cooperazione, PMI e grande impresa prendano esempio dalle associazioni nazionali (Confcommercio, CNA, Confartigianato ecc.) che hanno deciso di cooperare per uscire dalla crisi. Un piccolo accordo vale molto più che un grande processo in cui, anche un vincente lascia dietro di sé cattiveria e inganni.
Non pensi che i riformisti abbiano spuntate le armi dal “buonismo”, essi sono i guerrieri che preferiscono i trattati al rumore dei cannoni.
Spero che ci pensi (e ci pensino anche altri).

On. Paolo Cristoni
Partito Socialista Italiano, federazione di Modena

RITA MORICONI PRESENTA UNA RISOLUZIONE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE


Rita Moriconi, consigliere regionale socialista dell'Emilia Romagna ha presentato in
Consiglio regionale una risoluzione per il sostegno alla lotta contro la violenza sulle
donne.
"La violenza sulle donne rappresenta un'emergenza costante nel mondo e un fenomeno
drammatico anche nel nostro Paese e nella nostra regione - ha affermato Moriconi -
e la battaglia di civiltà per contrastare questo fenomeno è ben lontana dall'essere vinta.
La risoluzione presentata in consiglio, sottoscritta da altre colleghe è volta - prosegue la
Consigliera del PSI - a rafforzare l’impegno della Regione nel sostenere i centri
antiviolenza, ad attivarsi sul fronte educativo e infine - conclude Moriconi - mettere in
campo una articolata campagna di sensibilizzazione allo scopo di evitare che la violenza
di genere rimanga un “problema delle donne”.

Dal Partito Socialista di Sassuolo lettera aperta al Sig. Sindaco



Sig Sindaco

come è risaputo i Socialisti di Sassuolo da tempo predicano una sostanziale unione d’intenti, un mettere da parte, momentaneamente, i distinqui politici per affrontare le problematiche sociali derivanti dalla crisi che ha investito buona parte del mondo.
Rimane naturale la discussione aperta sul come nasce, come si propaga, chi ha speculato e chi la sta pagando e il non ripercorrere gli stessi errori di politica finanziaria globale, quale causa scatenante.
Siamo, ovviamente, consapevoli che non sono affrontabili a Sassuolo, i problemi della finanza internazionale, ma il nostro comprensorio ha sempre prodotto un importante quota del PIL nazionale.
Della serata del Consiglio Comunale “all’aperto”, che per impegni congressuali non abbiamo potuto ascoltare in diretta, stiamo leggendo i comunicati, le note stampa e le sintesi degli interventi.
Abbiamo gia avuto modo di scrivere il nostro pensiero preventivamente, circa alcuni mancati inviti, ma ci ha colpito l’assenza di parola delle Istituzioni Bancarie.
Leggiamo, negli interventi, la volontà di tutti a far squadra, si evince da più parti la voglia di “distretto”,”reti”, bisogno di infrastrutture, ricerca e innovazioni.
Siamo in ritardo, ma si è iniziato un percorso, quindi senza critiche guardiamo avanti approfondento le tematiche, questa volta senza perdere tempo, per dare il massimo di risposte positive al mondo del lavoro.
Non ci è sfuggito il suo impegno a sentire tutti, compresi quel 13% di cittadini non rappresentati in Consiglio Comunale, lo abbiamo apprezzato e per quanto ci riguarda, il Partito Socialista Italiano, siamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo (come sempre) quando lei riterrà opportuno convocarci.
In attesa


Cordiali saluti

Partito Socialista Sassuolo

"Ragioni del Socialismo"


Riporto questa interssante nota di Emanuele Macaluso su ciò che accade nel socialismo europeo e sul nullismo del PD. Gradirei un vostro commento.

"Il partito socialista francese e il partito socialdemocratico tedesco hanno elaborato un documento che li impegna in un’azione comune per “il rafforzamento e la coordinazione delle politiche economiche e sociali nell’ambito dell’Unione Europea”. Segnalo il fatto per due motivi: la ripresa di incontri tra partiti socialisti che hanno un ruolo rilevante nel Pse; e il contenuto europeista del documento.

E’ noto che il socialismo europeo ha oscillato su questo tema e qualche partito, penso ai laburisti, è ancora lontano da un impegno europeista, mentre le forze conservatrici hanno dettato legge in Europa. E la sinistra italiana? Oggi Fassino scrive una lettera al Foglio: “Consigli a D’Alema per non sprecare la grande occasione europea”. E coglie questa occasione per dire che “la pressante esigenza di andare oltre il 900, le forze progressiste italiane l’hanno avvertita prima di altri. L’Ulivo prima e il Pd poi …. un grande partito progressista capace di esprimere un pensiero nuovo per un secolo nuovo”. Un “pensiero” di cui nessuno ha capito nulla. Una presunzione di cui si è capito tutto."

Emanuele Macaluso

PSE, BISCARDINI (PSI), D’ALEMA DEVE CHIARIRE LE AMBIGUITA’ DEL PD


“La nomina di D’Alema a presidente delle Fondazioni dei Partiti Socialisti Europei, dopo le dichiarazioni di Fioroni ha un che di imbarazzante anche per noi socialisti.” Lo ha dichiarato Roberto Biscardini della segreteria nazionale del PSI, che aggiunge: “Secondo Fioroni, la nomina di D’Alema si spiegherebbe solo con la volontà del PSE di consegnare il Socialismo alla storia e specifica: “D’Alema è iscritto al PD e il PD con il socialismo europeo non c’entra nulla.”. Una dichiarazione di questo genere merita da D’Alema una risposta chiara, perché, se noi socialisti italiani partecipiamo alla Feps con la nostra fondazione, non abbiamo certo l’intenzione di rinunciare al socialismo per le divisioni e le ambiguità del PD.”

martedì 29 giugno 2010

PERCHE' IL NOSTRO CONGRESSO PUO' ESSERE IMPORTANTE


(Marco Andreini) Alcuni mesi fa, mi sono permesso di scrivere sull'Avanti che il nostro congresso doveva essere un momento importante di confronto e dibattito interno.
Venivamo da elezioni regionali che avevano certamente eletto e nominato consiglieri socialisti in alcune regioni ma, come noto, all'interno di più liste e variegate posizioni politiche, ed a nostro avviso era importante se non decisivo discutere e decidere in un congresso vero la strategia del partito
La sinistra socialista , che fin dal CN di Luglio 2009 , aveva assunto una posizione distinta dalla segreteria, riteneva quindi che il partito stesse organizzando un congresso scontato che di fatto si poneva come unico obiettivo la blindatura assoluta della segreteria e il superamento in chiave cosidetta unitaria degli equilibri registrati nel precedente congresso di Montecatini. Tale considerazione avrebbe quindi trasformato il momento congressuale in una semplice scadenza burocratica prevista dallo statuto.
La determinazione con cui , la sinistra socialista , ha voluto comunque raccogliere le firme per presentare una posizione politica differenziata dalla segreteria, ha messo anche in moto tutta una serie di discussioni, di contributi congressuali, vedi Biscardini, Bobo Craxi Benzoni, Del Bue, Di Lello, Sollazzo e il documento integrativo dei giovani , che possono invece far diventare il congresso di Perugia un momento importante di confronto e di dibattito nel partito.
La nostra determinazione , la nostra capacità anche organizzativa, la nostra serietà e correttezza nel cercare di portare il partito verso sinistra,nel riprendere alcune tesi care alla sinistra lombardiana, ha portato anche la segreteria ed in primis, il segretario nazionale, a riconoscere che esiste nel partito una posizione politica, distinta e di sinistra sia pure di minoranza, che di fatto è andata e va a modificare gli equilibri esistenti e che anche sulla linea politica ,vedi il passaggio sulla riapertura del dialogo con SEl, ha portato il partito anche a modificare il documento delle tesi.
Abbiamo raccolto 41 firme di componenti del consiglio nazionale , e se il partito avesse mantenuto la raccolta firme degli iscritti come a Montecatini, probabilmente saremmo stati anche in grado di superare l'inopportuno e sbagliato sbarramento volutamente alto, che il partito anche in questo caso aveva previsto.
Sono estremamente convinto che molti nel partito pensavano che, noi non avendo raggiunto la vetta del quorum non saremmo rimasti dentro il PSI , sono altresì convinto che molti compagni, viste le nostre posizioni, erano certi che ci saremmo accasati con SEL, e per altro lo stanno continuando a dire in giro.
Spiace deludere questi compagni ma Bartolomei,il sottoscritto e tutti gli altri compagni della sinistra, pur rimanendo convinti che il partito non possa perseguire una politica dell'autosufficienza , in un regime bipolare, e pur avendo noi inteso promuovere la costruzione della lega dei socialisti al fine di creare un luogo di incontro e di dibattito, anche organizzativo, capace di riunire anche compagni esterni al partito, non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il PSI.
Riteniamo invece più che mai che sia necessario e doveroso, che la sinistra socialista a tutti i livelli sia rappresentata nel partito, al fine di consentire a tanti compagni di poter portare un fattivo contributo, e perchè no anche alla gestione del partito, e nonostante in molte regioni nella definizione delle commissioni regionali, si sia volutamente impedita la partecipazione di alcuni compagni anche presenti nelle strutture provinciali e regionali del partito (membri del consiglio nazionale), deve essere chiaro fin da oggi che la sinistra socialista sarà presente e attiva in tutti i congressi provinciali e regionali, dal Trentino fino all'ultimo paese della Sicilia e sarà in prima fila per vigilare sia sulla correttezza dello svolgimento congressuale e sia sul rispetto dei regolamenti che prevedono comunque, la presentazione e discussione del nostro documento integrativo in tutte le assise congressuali sezionali , provinciali e regionali.

Il Partito Socialista di Sassuolo in merito al Consiglio Comunale “straordinario” del 30 giugno


L’ultimo atto dell’ l’attuale Giunta si salda, perfettamente, con la precedente, nel campo del “confronto“ con la città…..infatti anche la precedente Giunta non ha mai voluto accettare il confronto “con tutti“, nonostante che i segni della crisi economica erano evidenti da qualche anno.
Da tempo era stata posta, anche da parte, di parte, dell’attuale maggioranza quando era minoranza, la opportunità di un confronto istituzionale “aperto” con tutta la città, anzi, vista la caratteristica economica e produttiva del Distretto, il confronto lo si voleva allargare a tutto il territorio.
Non sappiamo, sempre con il dovuto rispetto istituzionale, come classificare la scelta della Giunta di scambiare la richiesta di un Consiglio Comunale “aperto“ (significa diritto di parola a tutti i cittadini ) con un Consiglio Comunale “ all’aperto“, cioè in Piazza.
Dal punto di vista propositivo, per aggredire la crisi, ci sono proposte concrete provenienti da diverse forze politiche e sociali, in parte riprese, talvolta, da “correnti di pensiero“ e da “movimenti politici“ all’interno della maggioranza.
E’ evidente, forse non a tutti, che viviamo in un contesto distrettuale – produttivo di forti esportatori e ci sembra chiaro che i “dazi“ ci farebbero male, forse si vuole confondere il made in Italy con altre cose. Abbiamo bisogno di far crescere la domanda interna, penalizzata dalla caduta dell’occupazione e le prospettive, come dice Confindustria non sono confortanti, dei redditi da lavoro dipendente ed autonomo, da una manovra economica presentata dal Governo, a nostro avviso recessiva, mentre crescono i profitti provenienti da investimenti finanziari.
Non abbiamo dubbi,vista la “caratura” degli interlocutori “invitati“ al confronto, sul piano delle idee per uscire dalla crisi del Distretto, compreso, la costituzione del Distretto Industriale e delle “reti di imprese“, augurandoci che non ci si lasci ingabbiare in liste di bisogni, esclusivamente categoriali, dimenticando che il costo morale e sociale, ad oggi, è stato caricato su dipendenti, artigiani e terziario.
Non vediamo tra gli invitati l’associazione delle Piccole e Medie Imprese, l’Assessore alle attività Produttive della Regione e stranamente gli “Istituti di Credito“ e perché no, anche rappresentanti del “Clero Locale“ e del volontariato, che bene o male sono parte attiva, ovviamente non dal punto di vista commerciale e produttivo, vivono tutti i giorni a contatto con la sofferenza prodotta dalla crisi. Non hanno possibilità di esprimersi, neanche, i rappresentanti di quel 13% di cittadini che hanno votato altre liste, e di chi si è astenuto dal voto, alle elezioni amministrative locali, una buona fetta di cittadini, che non hanno rappresentanti istituzionali. Non sappiamo come è stata e da chi, compilata la lista degli invitati, non ci interessa, al momento……ci interessano le proposte e su quelle daremo il giudizio di merito. Forse qualcuno si è dimenticato che oltre a proposte nel merito, avevamo invitato la città ad esprimersi con sentimenti costruttivi,compreso,un periodo di “solidarietà politica-amministrativa” locale.

(Partito Socialista Italiano Sassuolo)

giovedì 24 giugno 2010

Sassuolo, PAL: Cardone su incontro di inizio discussione


Ieri sera a Sassuolo si tenuta una iniziativa “start up“ sul PAL che dovrà disegnare la struttura sanitaria del triennio 20011/2013. Abbiamo contato 25 persone delle quali il 70% era rappresentata da addetti ai lavori (funzionari, dirigenti dell’apparato sanitario) e gente quasi niente. Questa cosa ci preoccupa enormemente. Abbiamo preso atto degli “straordinari“ risultati del PAL precedente e meno male che qualcuno, onestamente, ha detto che, ci sono delle “criticità“ nella medicina specialistica ambulatoriale (tempi di attesa), doppioni, sanità ospedaliera MODENA-CENTRICA, carenza di Pediatri di base e di Medici di Base, medicina territoriale cenerentola del sistema. I ben pagati dirigenti ci hanno fornito statistiche autoreferenziali, si sono ben guardati da farci sapere il “costo“, mentre non si sono resi conto che il cittadino utente ha una percezione diversa del sistema sanitario ed il guaio è che gli uomini eletti dai cittadini si ostinano a difendere questo sistema con annesso apparato reclutato e tesserato a questa o a quella corrente di “pensiero” del Partito Dominante“.
Hanno modificato, in questo periodo di validità del PAL persino il linguaggio. Mentre Sassuolo, aggiunge ai cartelli stradali “SASOL“ ieri abbiamo sentito che abbiamo il “TRIAGE“ al Pronto Soccorso, una volta si chiamava “accettazione medica”, che a Sassuolo abbiamo delle “eccellenze“ magnificate, anche, dal Presidente del Nuovo Ospedale di Sassuolo spa, tipo Proctologia (in Rocca direbbero cul), Angiologia, Otorino che fa le plastiche (?) ed altre amenità, ma non ha detto come risolviamo il problema dell’operaio che si rompe una gamba in fabbrica, al traumatizzato stradale con braccio rotto, alla mamma di un cittadino del “Borgo“ che si rompe un femore e deve andare fuori territorio. In compenso abbiamo, una “ottima “divisione di Ortopedia Artoscopica (oggi si dice Eccellenza) dove affluiscono “clienti” danarosi da tutta Italia a farsi il ginocchio usurato in palestra.
Due gli interventi politici importanti e che lasciano ben sperare (Sindaco e Consigliere Comunale del PD Lombardi) in difesa della sanità del territorio e l’impegno a coinvolgere, realmente, tutta la città , superando, anche, le logiche politiche dei “gruppi“ . Non ci hanno convinto le argomentazioni del Presidente della Provincia, compreso le accondiscendenti motivazioni della chiusura di Ortopedia 1 ed al quale è stato contestato, anche, il tentativo, quando era Vice Presidente della Giunta Regionale, fallito, grazie alla determinazione del Consiglio Comunale di Sassuolo, di cancellare il dipartimento Materno Infantile e la Cardiologia a Sassuolo, mentre ci hanno convinto di più le argomentazioni portate dall’Assessore del Comune di Modena. Crediamo che sia utile inserire un altro elemento, venuto fuori, in occasione dell’adozione della delibera del Consiglio Comunale riguardante “servizi socio sanitari da assoggettare ad accreditamento …….” , per semplificare e far capire ai sassolesi, stiamo parlando della delibera riguardante l’utilizzo dei “ricoveri per anziani“ del distretto.
Per poter funzionare, quindi per prendere i soldi del fondo regionale , i “ricoveri“ hanno bisogno di essere autorizzati ed accreditati e nell’attuale fase questi “ricoveri“ hanno bisogno di un “accreditamento transitorio o provvisorio“.
Gli Ammiragli preposti, dopo la battaglia navale, a tavolino, hanno sentenziato che, in base alla popolazione anziana del distretto, ci sarebbe bisogno di 325 posti letto residenziali e che in base alla programmazione 2010 nel distretto, sono, 354 i posti residenziali convenzionati ….! scusate signori Ammiragli ma chi ha gestito le convenzioni fino ad ieri ?
Attualmente, sono in lista di attesa 271 persone, senza contare, aggiungiamo noi, le tante persone che vivono in casa accudite da “badanti” o in altre situazioni più o meno di disagio.
Per l’esatta dimensione del problema……gli Ammiragli dovrebbero, ad esempio, sentire, anche, il volontariato.
Cosa diciamo dei “centri diurni“ attualmente convenzionati con 48 posti letto contro i 56 previsti dagli Ammiragli ?
In conclusione sul territorio sono “autorizzati“ al funzionamento 436 posti letto residenziali e 60 semiresidenziali.
Formigine, ad esempio, con la “Castiglioni“ e “Residenza Formigine srl“ ha una capacità di ben 146 posti letto residenziali e 20 semiresidenziali il 36 % del residenziali ed il 33 % dei semiresidenziali , degli “autorizzati” del distretto).
A proposito del rapporto pubblico-privato, importante quando apporta sinergie nell’efficienza e nell’ efficacia, ancora oggi, non siamo ancora riusciti a capire come mai dirigenti che fino ad al giorno prima erano in organico alla ASL, il giorno dopo, dimessosi, li ritroviamo alla Direzione di strutture private, convenzionate !
Mettiamo il caso che tale Dirigente, alla ASL, trattava proprio il settore delle convenzioni con strutture residenziali, pensate che tale cosa sia “ normale“ ?
Un altro dubbio, a proposito di chiarezza di rapporti, ma è normale, questa cosa è nel corpo della delibera,a proposito di Casa Serena quando si dice: “…….si stabilisce la possibilità per il soggetto che risulterà aggiudicatario dell’appalto, di accedere all’accreditamento transitorio e successivamente definitivo……..prevedendo che la selezione del soggetto costruttore e gestore della nuova struttura, costituisca anche selezione del nuovo soggetto da accreditare provvisoriamente poi definitivamente…….! Incredibile come si possa mettere il carro davanti ai buoi !
Ma sapete che la “magnifica“ Residenza Formigine srl, attualmente convenzionata per 65 (la metà del surplus dei posti letto residenziali convenzionati,vista che è l’ultima arrivata) posti letto………con la previsione di accreditamento definitivo per la durata di 30 anni ! ….bel vitalizio !
Il problema di fondo, che dovrebbe interessare i sassolesi, è un altro: “Casa Serena “, deve essere una struttura dignitosa, nella quale i sassolesi possono accedere senza burocrazia, autosufficiente e senza problemi di spostamento delle famiglie. Quindi qualità e quantità atteso che il costo per le famiglie è pari ad un Hotel a 5 stille.
Nel passato, noi Socialisti, abbiamo posto, tutto documentato, nelle competenti istituzioni, la opportunità di trasferire la struttura in centro (vecchio ospedale quando si cominciò a progettare il nuovo) o in alternativa in continuità con il Nuovo Ospedale di Rometta.
Sta emergendo, di nuovo, la volontà di trasferire Casa Serena”……la questione ci trova attenti a valutare il progetto nella sua interezza, compreso l’utilizzo, nell’uno o nell’altro caso dei terreni di “risulta“.
Sempre a proposito non abbiamo ancora sentito quando si pensa di utilizzare la struttura della ex Casa di Cura Villa Fiorita e finire di pagare, a carico dei sassolesi, la sede ASL di via Alessandrini, che a quanto si dice costa 500.000 euro all’anno!

(Mario Cardone Direzione Provinciale Partito Socialista Italiano)

Sassuolo, Mannino sul dopo referendum di Pomigliano


Abbiamo oggi i dati sul referendum svolto alla FIAT di Pomigliano…il 36% ha votato No all’accordo. Per la chiave di lettura impostata nella trattativa si evince che questi NO corrispondono ai “LAVATIVI” presenti tra le file dei dipendenti.
Il mio pensiero è diverso; Quel 36% ha caricato su di se una responsabilità, morale e civile che va ben oltre la rappresentatività numerica delle organizzazioni sindacali e supera la soglia su cui si è attestata quella parte politica che si “propone” a guidare il paese.
L’imbarazzo e il silenzio delle forze politiche è stato e continua ad essere sconcertante.
Lasciamo il sole Campano per arrivare nella nebbiosa pianura che ci compete.
Chi pensa che “l’accordo FIAT” non produrrà ripercussioni nel resto d’Italia e in modo particolare nel comprensorio della ceramica, dove tra l’altro è in corso il rinnovo del CCNL?
Da dire già martoriato dalla CIG, Mobilità e quantaltro.
Cari Amici Radicali, pensare che questi siano i metodi per arginare (non mi sogno di scrivere risolvere) l’impoverimento, salariale occupazionale e culturale del nostro territorio, mi obbliga a prenderne le dovute distanze.
Non abbiamo una società che dialoga nell’interesse comune, paradossalmente si sta riproponendo l’odioso scontro di classe con la variazione che, lo stesso, avviene all’interno della classe povera.
Giusto il vostro pensiero; Una maggioranza Politica ha l’obbligo di governare e dare risposte.
Da tempi non sospetti, i Socialisti, abbiamo lanciato l’allarme, con lungimiranza perchè questa crisi anomala, ma grave e prevedibile e in parte “utile” per ridisegnare il sistema politico e finanziario del paese, ovviamente inascoltati da amici nemici e compagni politici.
Non ci siamo posti il problema di competenza numerica, ma d’interesse generale e non abbiamo di che vergognarci, anzi siamo mortificati a dover affermare: Noi l’avevamo detto!
Non ci piace questo metodo artigianale, molto tardivo, del Consiglio Comunale di Sassuolo ad inviti, alla ricerca di idee e scuse su come affrontare la crisi.
Partiamo già penalizzati dalla perdita di credibilità di Sassuolo come Comune capofila in grado di riunire il “DISTRETTO PRODUTTIVO” in tutte le sue diramazioni Associative.

(Franco Mannino, Coordinatore Partito Socialista Sassuolo)

8 x mille. Una riflessione.


In queste ultime ore stiamo assistendo a notizie contrastanti provenienti da “oltre Tevere“ e da una Procura della Repubblica e sinceramente ci sta creando qualche, legittima, perplessità, tenuto conto del rispetto che portiamo ad una Istituzione quale la Chiesa Cattolica e tenuto anche conto degli accorati richiami del Pontefice,ai preti carrieristi e maneggioni.
Aspettiamo con fiducia le giustificazioni del Cardinale che fino a qualche anno fa “Papa Rosso” gestiva l’enorme patrimonio di “Propaganda Fide“ ed i rapporti con i gerarchi, di nuova generazione, e nel caso di specie non possiamo che dare ragione al Presidente del Consiglio, circondato da famelici “mariuoli“.
Siamo veramente presi ed emozionati dalla ottima pubblicità della CEI, sulle televisioni nazionali e locali, ad invito degli Italiani alla devoluzione dell’ 8 per mille alla Chiesa Cattolica per interventi a favore dei poveri Italiani e cittadini del mondo.
Dai documenti della CEI rileviamo che nell’anno 2009 sono stati liquidati alla Chiesa Cattolica 967.538.542,68 di euro, provenienti dalle scelte dell’ 8 per mille e destinati dalla CEI a:
- 381.300.000 all’Istituto Centrale per il sostentamento del Clero;
- 381.238.542.68 per le esigenze di culto e pastorale ( di cui 170.000.000 tutela e restauro beni culturali ecclesiastici)
- 205.000.000 per interventi caritativi
A parte la misera destinazione ai poveri, circa il 20 %, mentre circa l’80% viene destinato al sostentamento del clero.
Sorvoliamo sulla ripartizione “truffaldina“ delle scelte dell’ 8% per mille, non diamo la responsabilità alla Chiesa Cattolica, ma ad una strana metodologia di riparto. E’ provato che gli Italiani sottoscrivono circa il 35% delle preferenze alla Chiesa Cattolica, ma stranamente viene liquidato alla stessa circa l’ 80 % del totale.
Abbiamo letto il Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 21 novembre 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 31 del 8 febbraio 2010 dove sono stati “divisi“ circa 44 milioni di euro provenienti dalle scelte degli Italiani a favore dello “Stato“.
La destinazione dell’ 8 per mille allo Stato, per legge, va ripartito per finalità umanitarie, per scopi di assistenza ed aiuti al volontariato.
Ebbene dei circa 10 milioni di euro assegnati al capitolo “beni culturali“, la maggior parte è stato destinato alla Chiesa Cattolica per il mantenimento e la ristrutturazione di beni ecclesiastici, quando questi potevano essere finanziati con i soldi già assegnati con il finanziamento ordinario per l’edilizia di culto e restauro.
Altra constatazione dei 14 milioni di euro assegnati all’Abruzzo la maggior parte è andato alla Chiesa Cattolica.
Interessante il parere del Presidente della Commissione Bilancio del Senato (Giorgetti) che ha rilevato che le richieste per l’intervento su tali beni ecclesiastici erano state presentate pre-terremoto e che bisogna intervenire per fare chiarezza sul sistema di destinazione.
Interessante, in negativo, la destinazione per la “fame nel mondo“ circa il 2% e per “l’assistenza ai rifugiati“ circa il 5 %.
Sezione di Sassuolo (MO)
Partito Socialista Italiano

mercoledì 9 giugno 2010

Il PSI in merito alla manovra economica e alle decisioni prese dal Governo


Premesso che – a differenza di quanti gridano esclusivamente il loro dissenso – la manovra economica imposta agli Stati Membri dalla Comunità Europea per riportare il deficit al di sotto dei parametri di Maastricht è purtroppo da condividere nel “titolo”, molto invece c’è invece da discutere nel “merito” delle decisioni prese dal Governo Italiano e dal suo Ministro Tremonti: l’impianto è chiaramente contraddittorio e molto ci sarà da lavorare – e ci auguriamo che questo accada in sede di discussione parlamentare – per rendere la manovra più equa e più solidale.
Intanto, a proposito di come questo Governo affronta la crisi economica e di quanto sia diabolica la capacità del Presidente Berlusconi di nascondere la verità – è interessante fare i conti su quanto la collettività ha pagato in questi ultimi due anni. Il conto è presto fatto: con le due manovre precedenti (Finanziaria 2010 di 9 miliardi di euro e Decreto “Milleproroghe” di altri 9 miliardi di euro) arriviamo a 18 miliardi. Con l’ulteriore manovra proposta in questi giorni di 24,9 miliardi di euro siamo a 42,9 miliardi di euro. E meno male che “tutto andava bene, madama la marchesa” !
Sul piano poi meramente politico la manovra è diretta contro gli Enti Locali ( Regioni, Province e Comuni) in barba al tanto decantato federalismo fiscale di cui il Centrodestra e la Lega si sciacquano la bocca: circa il 50 % della manovra riguarda le realtà di governo locale.
I tagli di risorse agli EE.LL., lo sanno tutti, amministratori di destra e di sinistra, incideranno sulla quantità e qualità dei servizi alla collettività e quindi per mantenerli o comunque garantire un minimo di continuità si dovrà aumentare la pressione fiscale locale….e quindi le mani nelle “tasche degli italiani” le dovranno mettere gli amministratori locali … su mandato e per conto di Tremonti e Berlusconi.
La manovra sul blocco degli stipendi e salari dei lavoratori dello Stato è il classico “ bancomat “ per fare “cassa” ma ha chiaramente una valenza “recessiva” quando invece avremmo bisogno di rilanciare i consumi per dare ossigeno alla nostra economia e alle attività produttive.
Alcuni aspetti positivi sono rilevabili nella parte “fiscale” laddove si prevede di coinvolgere i Comuni nella fase di accertamento dell’evasione fiscale (oggi di esclusiva competenza dell’Agenzia delle Entrate) attraverso la riproposizione dei Consigli Tributari, già previsti con la riforma del 1973.
Sempre nella parte fiscale va assolutamente rigettato il “surrettizio” intervento nel settore della “riscossione“, la vera parte dolente del sistema tributario attraverso la “strana“ gestione di “Equitalia S.p.A” che tanti “lutti“ sta dando agli italiani.
Interessanti invece gli attesi benefici fiscali riservati alle “reti di imprese“, emanazione riveduta dei “Distretti Industriali” quali libere associazione di imprese, mai decollati.
Tante volte come socialisti, soprattutto nel territorio sassuolese e del distretto ceramico, siamo tornati sulla questione, purtroppo senza risultato. Poi stranamente, qualcuno si lamenta che le Banche non rispondono…. Provate a pensare a quale forza contrattuale viene data ai Distretti Industriali, oggi reti di imprese, nel rapporto con gli Istituti di Credito.
Altri importanti passaggi sono rinvenibili nella parte fiscale, dove è stata ripristinata la “tracciabilità” dei pagamenti, la revisione tecnica degli accertamenti sintetici quale metodologia di un fisco moderno, in alternativa agli studi di settore che – data la situazione economica – non hanno più senso, la chiarezza nella documentazione dei “prezzi di trasferimento“ come da direttive dell’OCSE (rapporti economici con paesi a fiscalità privilegiata) ed infine, il contrasto alle frodi in materia di operazioni intracomunitarie.
A nostro avviso la manovra andava accompagnata dalla delega alla riforma fiscale ed alla riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate, oggi ente in preda ad una confusione dovuta alla recente riorganizzazione a struttura provinciale, con lo strano silenzio degli addetti ai lavori.
Per finire una proposta un po’ provocatoria e sicuramente controcorrente ma che, siamo certi, ha comunque un senso in questa situazione così ingarbugliata e “paludosa” dove le posizioni ideologiche e demagogiche la fanno troppo spesso da padrone: preso atto che questo governo ha voluto pervicacemente fare cassa con lo scudo fiscale; preso atto altresì che, anche se oggi lo negano, la tentazione di un nuovo condono edilizio accanto alla regolarizzazione delle cosiddette case “fantasma” mai accatastate è forte; è così scandaloso pensare ad un condono fiscale tombale che sani tutti i contenziosi frutto della farraginosità di un sistema che drena reddito ai lavoratori dipendenti e ai piccoli imprenditori attraverso gli studi di settore, accompagnandolo magari con un condono dei contributi previdenziali e con la pulizia delle cartelle “pazze“ e “semipazze”.
Ovviamente il gettito di tutte queste iniziative che avrebbero il pregio di sanare una situazione assolutamente ingovernabile dovrebbe andare a compensare i drammatici tagli decisi da questo Governo agli Enti Locali e a ristorare i sacrifici richiesti ai dipendenti statali.

(La Segreteria Provinciale e Commissione Economica Partito Socialista di Modena)

NENCINI A BERLUSCONI. IL DIFETTO STA NEL MANICO NON NELLA COSTITUZIONE


“Berlusconi si informi meglio. L’Italia, con la Costituzione e le istituzioni parlamentari che ha, in un cinquantennio non solo è progredita mediamente al livello degli altri Paesi europei, ma ha saputo fare delle grandi riforme”.
E’ quanto afferma Riccardo Nencini, segretario del Psi.
“Solo Berlusconi, - continua - pur godendo di una schiacciante maggioranza parlamentare, ignota a tutti gli altri presidenti del consiglio venuti prima di lui, ha dato prova di una tale incapacità di governo. Il difetto è nel manico e se nessuno reagisce più alle enormità che dice quando straparla di poteri e di magistratura, è solo perché ormai ci siamo assuefatti alle sue sciocchezze – conclude Nencini - come a quelle che diceva qualche nostro vecchio zio, un po’ in là con gli anni e non più lucido come un tempo”.

martedì 8 giugno 2010

CONTRIBUTO PER IL DIBATTITO CONGRESSUALE di Bobo Craxi, Roberto Biscardini & altri


Un impegno per restituire all’Italia un partito socialista più forte.
Contributo al dibattito congressuale

Dobbiamo nutrire una grande ambizione politica per restituire al Partito Socialista Italiano il posto che merita nella democrazia del nostro paese.
Questo è l’obiettivo principale del prossimo Congresso del PSI. Un rilancio dell’iniziativa politica del partito sia sul piano organizzativo che sul piano dell’elaborazione politica. Passati nel giro di soli tre anni da una posizione parlamentare italiana ed europea ad una extraparlamentare, oggi abbiamo il compito di indicare i modi e i contenuti per riorganizzare con coraggio e con passione il rilancio del nostro impegno politico assieme all’obbligo morale di restituire alla democrazia italiana la sua più antica tradizione, riqualificandone il ruolo e la funzione, sapendola sviluppare coerentemente con il quadro politico interno ed internazionale. Per riaffermare l’attualità del socialismo e l’esigenza di una forza socialista nel nostro paese dobbiamo essere convinti che il PSI abbia ancora uno spazio politico da occupare e che una larga parte di cittadini nel PSI possano riconoscersi.
Noi riteniamo che sia possibile rilanciare la nostra iniziativa per diverse e motivate ragioni.
- Perché il sistema politico non è assolutamente assestato sull'attuale modello bipolare.
Il sistema politico bloccato, insediato dopo le modifiche delle leggi elettorali nei primi anni ’90, manifesta i segni evidenti della crisi e della sua involuzione, i due principali partiti coalizione PD e PDL rischiano la frantumazione.
Gli anni della Seconda repubblica che ebbe inizio dal 1994, (anno in cui si segnò troppo frettolosamente la fine del vecchio PSI) sono stati anni di regresso culturale, politico, sociale e morale. E l’assenza di una forza socialista in grado di combattere le battaglie di democrazia, di laicità e di difesa del mondo del lavoro ha concorso in modo rilevante all’affermarsi di un sistema maggioritario senza regole, alla generale erosione della libertà individuale, al crescere generalizzato delle disuguaglianze, ad una generale sottomissione della Politica a poteri esterni, siano essi di natura economica e finanziaria, poteri dell’informazione e poteri dello Stato non più capaci di ricomporre un virtuoso equilibrio dopo la fase “rivoluzionaria” del ‘92-‘94. A questi vistosi elementi di anomalia politica si deve aggiungere la persistente influenza di forze politiche, sociali e financo malavitose, disgregatrici, tanto al Nord quanto al Sud, che hanno continuano a mettere in pericolo le fondamenta unitarie e storiche della nazione.
- Perché la politica socialista non nasce fuori dal PSI.
Una robusta forza di stampo Socialista, riformista, dai chiari caratteri liberali e democratici avrebbe potuto giocare un ruolo determinante nella vita del paese per evitare pericolose derive che il paese ha conosciuto in questi ultimi decenni.
Il PSI è debole, ma una forza politica fuori dal PSI non è germogliata. D’altra parte, chi ha pensato di poter fare il socialista in altre formazioni non ha saputo essere convincente, non è riuscito ad essere in sintonia né con la storia del Socialismo democratico, né con la necessità di fondare una nuova iniziativa politica socialista che sapesse riguadagnare il terreno perduto ed occupare lo spazio proprio dei riformisti in tempi di crisi globale e nazionale.
- Perché questa crisi Economica esige una cultura di governo e forze politiche affidabili e di solide tradizioni sociali, popolari ed Internazionali.
La crisi sarà ancora più dura di quanto l’attuale manovra del governo non lasci intendere. Quindi indicare chi dovrà pagare di più e chi meno, chi dovrà fare più sacrifici e chi no, è già questione politica di così grande rilevanza che porterà i socialisti, portatori di giustizia sociale, dentro lo scontro che presto si aprirà.
La crisi economica mette al centro la questione politica e la politica si è incaricata di rimettere al centro delle questioni sociali le ragioni del Socialismo democratico e riformista in Italia come in Europa.
Di più, gli effetti della crisi globale sono destinati a modificare gli attuali assetti istituzionali, politici e sociali del mondo. L'Europa potrebbe non essere in alto nell'ordine delle potenze dopo la modifica di questi equilibri e, dentro l'Europa, l'Italia è già oggi tra gli stati europei uno dei più fragili per stabilità politica. All’apertura di un’attendibile crisi di sistema, politica, economica e sociale i socialisti devono essere presenti e organizzati per far valere le loro ragioni.
Un Congresso per rilanciare il Socialismo democratico italiano ed europeo.
Bastano questi elementi perché il Congresso del partito non venga vissuto burocraticamente, come un congresso ordinario, senza slancio, senza passione, senza credere che si possa cambiare e migliorare. Senza credere ad una missione straordinaria.
Anche nel nostro paese c’è una domanda di socialdemocrazia e di socialismo. Ma purtroppo questa domanda non si rivolge più a noi perché non siamo ancora stati in grado di rappresentare “un’offerta” politica su una proposta politica identificabile. Siamo per l’opinione pubblica un partito inesistente, siamo fuori dalla comunicazione politica, le nostre proposte non arrivano e non incidono.
Per questo dobbiamo lottare con ogni mezzo razionale per allontanare quella presunta sentenza che da quindici anni ha dichiarato ufficialmente morto il socialismo italiano sia come partito, sia come cultura con una precisa e identificabile visione del mondo. Contro tutte le vestali che da anni recitano il suo de profundis a livello nazionale e internazionale noi riconosciamo la validità dell’esperienza socialista italiana ed europea, proponiamo un programma di rifondazione socialista e pretendiamo che a crederci per primo sia tutto il partito, i suoi militanti e i suoi iscritti. Ma anche quei tanti simpatizzanti che sono stati socialisti e chiedono con forza la possibilità di continuare ad esserlo, anche nella nuova situazione politica italiana, adeguando la nostra posizione all’esigenza di mantenere un robusto profilo autonomo anche nell’attuale schema bipolare.
Questa posizione che, viene spesso identificata in senso dispregiativo, come identitaria, è invece l’unica via possibile per un partito che vuole essere socialista oggi. Riaffermare il valore dell'identità è fondamentale, per chiarire cosa significa essere socialisti per l'oggi e per il domani, come intendiamo essere percepiti all'esterno senza ambiguità, per delineare “l'immagine che il partito vuol dare di sé”, verso le altre forze politiche e all'opinione pubblica.
Oggi che abbiamo ripreso il nome del vecchio partito, Partito Socialista Italiano, PSI, non possiamo non sentire il carico di questa responsabilità che è ad un tempo politica, storica e morale.
Questa scelta, che ci ha riportato al nostro punto di partenza, alla nostra identità di partito socialista, non deve essere interpretata in chiave di rivendicazione nostalgica, ma è da ritenersi fondamentale nella consapevolezza della necessità e della possibilità del superamento dell'anomalia italiana. Chi non crede a questa prospettiva ha il dovere di proporre lo scioglimento del partito o la confluenza sin d’ora in altre formazioni, chi invece, come noi, crede nella possibilità di successo della nostra iniziativa ha il compito ed il dovere di sviluppare il programma concreto che ricostruisca la cultura e la rete socialista attraverso il coinvolgimento di tanti e diversi soggetti (sindacati, reti associative, associazioni culturali, altre formazioni politiche), recuperando tutte le iniziative di coerente segno socialista , separate e distanti fra loro, ma che costituiscono l’immenso patrimonio di ciò che ha saputo seminare la nostra storia democratica rappresentando ancora oggi per il nostro paese non solo la testimonianza di una tradizione storica ma la conferma della vitalità che da essa può continuare a trarre vantaggio.
E’ indispensabile nei prossimi anni costruire anche in Italia una forte sinistra socialista di tipo europeo.
Pur sapendo che oggi nel panorama non esistono neppure a sinistra forze politiche che assumono la questione socialista come loro punto di riferimento, noi dobbiamo lavorare per riguadagnare la capacità di essere non interlocutori subalterni ma interlocutori indispensabili per garantire al nostro paese una cultura politica di segno Socialista e democratico.
Questo significa uscire dall’autoreferenzialità senza avere come semplice alternativa quella di confluire in altre formazioni politiche, di svolgere un ruolo caudatario nei confronti del Partito Democratico.
Il partito sta nel centrosinistra anche se non è il centrosinistra che ci piace e che vorremmo.
Con la consapevolezza che la debolezza, le contraddizioni e l’ambiguità della coalizione stiano ormai raggiungendo il punto di non ritorno. I socialisti riconoscono nella storia del PDS, DS, PD la causa principale della crisi della sinistra italiana dal 1989 ad oggi. Rifiutano nel centrosinistra rapporti preferenziali con qualunque partito, ritenendo per altro che un rapporto preferenziale con il PD negherebbe in radice la possibilità di svolgere per noi un ruolo politico efficace e politicamente significativo. Nel centrosinistra ci si deve stare quindi con autonomia, aprendo dove occorra le necessarie contraddizioni a sinistra, non rinunciando ad interloquire con le aree più disponibili del centrodestra.
Il percorso politico che proponiamo è l’unico che ci può tenere insieme ed è l’unico che ci potrà ripagare delle difficoltà di questi anni confidando in un doveroso riconoscimento popolare.
Pertanto intendiamo dare all’iniziativa autonoma del PSI un orizzonte temporale che travalichi l’appuntamento delle elezioni politiche, pur decisive e tappa fondamentale per rientrare in parlamento.
Intendiamo creare intorno al progetto socialista un gruppo dirigente “nazionale” forte, che impegni tutto se stesso per affermare gli ideali di una vita e per rilanciare il partito in cui si è militato e si è creduto. Che non anteponga agli interessi dell’unità organica del partito nazionale ad interessi o ambizioni personali che pure non mancano nelle comunità umane. Un gruppo dirigente nazionale, capace di promuovere un gruppo dirigente locale altrettanto forte e autorevole, rimuovendo le sacche di stanchezza e di delusione ancora troppo diffuse.
Intendiamo creare intorno al progetto un gruppo militante coraggioso, utilizzando tutte le energie vive a disposizione, nella consapevolezza che la tradizione socialista e la immutata potenza dei suoi valori per riemergere devono rivivere in una organizzazione rinnovata negli uomini, nelle idee e nei metodi di lavoro. Per questa ragione è necessaria una forte discontinuità di tipo organizzativo ed una ragionevole svolta di carattere politico.
Intendiamo orientare le nostre proposte e i nostri interventi, e in modo costante, sui grandi temi del riassetto istituzionale, della laicità e delle libertà civili e, infine, del lavoro e della sofferenza sociale.
Un partito, non rinunciatario, che sappia esprimere collettivamente uno scatto di dignità ed una forte volontà collettiva. Che sappia trasformare le idee in azione. Libero di muoversi con la spregiudicatezza necessaria, nel centrosinistra e non condizionato da nessuno.